Con un calo degli occupati di 470 mila unità e un deciso aumento (+621 mila) degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (Istat, 2020), è ben visibile a tutti come la pandemia stia causando una crisi nel mondo del lavoro, con impatti negativi su molti settori professionali e sui tassi di occupazione. Tuttavia, un’analisi più attenta dei numeri ci mostra un quadro caratterizzato da forti disparità: se da un lato alcuni settori risentono fortemente delle restrizioni (uno su tutti, quello del turismo), dall’altro lato osserviamo una crescita che non solo raggiunge, ma persino supera i livelli raggiunti pre-pandemia.

Questo accade perchè non stiamo assistendo “semplicemente” ad una crisi generalizzata del mondo del lavoro, ma soprattutto ad un cambiamento delle esigenze delle aziende, delle abitudini di clienti e consumatori e delle modalità di lavoro a livello globale.

Potremmo quindi dire che esistono alcune “professioni che non conoscono crisi“: lavori a cui l’anno passato ha dato una forte spinta verso l’alto, ruoli altamente ricercati dalle aziende e che offrono ad oggi le maggiori possibilità di inserimento e crescita nel mondo del lavoro, rappresentando un’ottima scelta, in termini di occupabilità, per percorsi di studio o specializzazione in quell’ambito.

Per capire meglio quali sono queste professioni, vi riportiamo i dati di Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, che ha stilato una classifica delle 30 figure professionali più ricercate, suddividendole in tre diverse categorie sulla base del livello di qualifica necessaria.

Professioni ad alta qualifica

È l’ambito sanitario ad aggiudicarsi il podio delle “professioni ad alta qualifica”, con i primi tre posti della top ten dei ruoli più ricercati occupati da – in ordine – infermieri qualificati, tecnici di laboratorio e medici.

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Un risultato che non è certo fonte di sorprese, dal momento che l’emergenza sanitaria ha comportato un aumento della domanda di personale sanitario in tutto il Paese: le assunzioni di tecnici medici d’emergenza sono aumentate del 158% (Forbes, 2020) e hanno portato anche ad una crescita (+2,2%) degli impieghi nel settore pubblico, tasso in gran parte derivato dallo sblocco delle assunzioni in ambito sanitario, come riporta uno studio realizzato dal Sistema informativo Excelsior e Unioncamere-Anpal.

La top ten delle professioni ad alta qualifica più ricercate prosegue con professioni nell’ambito ICT, quali sviluppatori software, analisti e tecnici di rete. Come riportato da Forbes, i lavori legati all’ambito ICT sono quelli maggiormente “a prova di pandemia”, mostrando una crescita costante anno dopo anno dovuto alla maggiore diffusione di strumenti tecnologici nelle imprese. Nel 2020 questo trend ha avuto un’ulteriore impennata, segnando un +49% di assunzioni in questo settore, conseguenza della digitalizzazione di molte aziende in tutto il Paese per via del massiccio e repentino passaggio allo smart working.

Concludono la top ten lavori legati all’ambito commerciale come il Responsabile Vendite, l’Analista Vendite e l’Export Manager, che le aziende cercano per dare nuova spinta ai propri risultati e per aiutarle a prendere decisioni strategiche.

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Professioni a media qualifica

Nella top ten delle professioni a media qualifica, troviamo alcuni ruoli che rientrano nei settori in crescita che abbiamo visto in precedenza, come quello sanitario (con Operatori socio-sanitari) e ICT (addetti all’helpdesk). Fanno la loro comparsa in questa categoria diverse professioni in ambito AFC, come lo Specialista Amministrativo, il Contabile, lo Specialista del Credito; l’impatto economico dell’anno passato ha infatti portato molte imprese a richiedere prestiti e consulenze finanziare e, più in generale, a prestare ancora maggiore attenzione agli investimenti e ai flussi di denaro in entrata e in uscita, con un conseguente aumento della domanda di esperti in ambito amministrazione, finanza e controllo.

Professioni a bassa qualifica

Per quanto riguarda le professioni a “bassa qualifica”, la domanda di lavoro si concentra su profili di operai specializzati come saldatori, tornitori, addetti macchine cnc o carpentieri, mostrando segnali di ripresa anche da parte delle realtà produttive e dal settore delle costruzioni. Il settore tecnico si dimostra quindi trainante su diverse categorie e rappresenta un ottimo ambito di lavoro anche per i più giovani, una volta conseguito il diploma; il Sole24Ore riporta infatti come l’80% dei diplomati degli Istituti Tecnici Superiori abbia trovato lavoro ad un anno dal titolo, con contratti a tempo indeterminato o in apprendistato nel 60% dei casi e in ambiti coerenti con il proprio percorso formativo (92%).

Per concludere, questa è la panoramica dei profili maggiormente ricercati tra il 2020 e il 2021; tuttavia il mercato del lavoro sta continuando a cambiare in maniera repentina e lo scenario in cui ci muoviamo è in continuo mutamento, così come lo sono le esigenze delle aziende che cercano di adattarsi al meglio all’attuale contesto. Sono quindi certa che presto emergeranno nuovi lavori e cambieranno le richieste del mercato, confermando ancora una volta la necessità di continuare a tenersi sempre aggiornati.

Scopri di più sulle professioni emergenti leggendo “Quei nuovi lavori, figli del 2021”

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