Durante l’anno appena lasciato alle spalle abbiamo assistitito a numerosi dibattiti, anche abbastanza accesi, sui cambiamenti desiderati, sperati, arrivati senza consenso ed altri ancora in lista d’attesa. Galeotta una situazione politica abbastanza inedita per il nostro Paese, questo grande discutere sui temi legati alla crescita economica, al rilancio delle aziende, alla competività delle risorse umane e del sistema formativo, non si è certo arrestato con il passare dei mesi.

Al contrario, proprio con le ultime novità riguardanti i nuovi regimi fiscali per i possessori di partita iva, nonchè l’atteso obbligo della fatturazione elettronica, il nuovo anno si è aperto decisamente con toni alti.

In linea generale, con i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, in particolar riferimento alla digitalizzazione delle attività produttive, da un lato c’è chi riscontra ancora forti segnali di una crisi che ha ridotto le possibilità di inserimento professionale e la stabilità delle aziende; dall’altro, c’è chi vede in questo cambiamento una possibilità per la nascita ruoli e opportunità che ci porteranno verso un nuovo mondo del lavoro.
La vera domanda da porsi, forse, quindi, non è cosa cambierà, ma quanto durerà questo cambiamento prima del prossimo? Come dovremmo orientarci di conseguenza?

Intanto vediamo cosa sta succedendo.

1. Fatturazione Elettronica obbligatoria dal 01/01/18: per le imprese è caos. E il 2 gennaio il sito dell’Agenzia delle Entrate va già offline

Un vero e proprio botto di capodanno: la fattura elettronica, obbligatoria dal primo gennaio 2019, ha mandato nel panico molte imprese. La verità è che, oltre all’introduzione del sistema in tipico italian style, molte attività aziendali e personali non erano e non sono pronte al passaggio dal metodo di fatturazione tradizionale. A queste difficoltà si sono aggiunti i numerosi momenti di down del sito dell’Agenzia delle Entrate, che questa mattina ha comunicato ufficialmente che sul portale non risultano anomalie.
Mentre ci si districa dalle prime, e speriamo uniche, difficoltà in merito, il sito AgendaDigitale.eu ha voluto mettere l’accento sulle opportunità da cogliere con l’importante introduzione, che vi segnaliamo visto le previsioni sull’apertura di nuovi mercati.

2. Regime forfettario 2019: ma cosa cambia? E come si calcola?

A partire dal primo gennaio, come detto, sono scattati anche i requisiti per usufruire del nuovo regime forfettario. GuidaFisco ha riassunto e descritto schematicamente la questione per dare indicazioni utili su cos’è e come funziona, cosa deve fare chi possiede ancora il regime dei minimi e chi, invece, resta escluso dal forfettario. Sperando di darvi un assist, condividiamo con voi lettori la fonte.

Per approfondire l’argomento sulle partite iva vi suggeriamo il nostro articolo “Gli italiani: popolo di santi, poeti e… liberi professionisti”. 

Ma non solo notizie dell’ultima ora: vogliamo aprire il nuovo anno con una top di notizie più ampie sul mondo del lavoro, con l’obiettivo di osservarle, a distanza di mesi, con occhio critico, per cogliere il contesto d’insieme in cui ci troviamo in questo periodo e comprendere meglio quali sono i cambiamenti che potremo aspettarci nel 2019.

La top ten delle news sul lavoro selezionate dalla redazione SCR

3. Un viaggio nell’economia sommersa dell’Italia

Il settore manifatturiero nell’ambito della moda ha il suo punto di forza nel Made In Italy, che si basa sulla manodopera di personale esperto che cuce o applica inserti a mano. Nascosti tra i 3.647 lavoratori a domicilio del settore manifatturiero assunti con regolari contratti che l’Istat ha censito nel 2017, si trovano però storie di persone che confezionano capi di lusso per i più famosi marchi di moda italiana, percependo salari di molto sotto la media italiana di settore. A raccontarlo al pubblico internazionale è il New York Times, che ci guarda da fuori.

 

4. Multa di 10 milioni di euro a Facebook per avere ingannato i propri utenti

Parlare oggi di lavoro e di società senza tenere in conto i Social Network sarebbe impossibile: ancor più difficile sarebbe farlo senza relazionarsi con uno dei big player del mercato diguitale globale. Parliamo quindi di Facebook, anzi a farlo in questo caso è stato The Guardian, in occasione del nuovo scandalo che, nel 2018, ha coinvolto l’azienda.
L’introduzione della nuova normativa sulla privacy sta infatti puntando sempre più i riflettori sul modo e le finalità in cui vengono trattati i dati personali. Dopo i fatti di Cambridge Analitica, le autorità italiane hanno multato Facebook per un uso improprio delle informazioni degli utenti, che venivano trasmesse ad altri siti e app senza consenso esplicito, scrive il giornale.

 

5. Serviranno 202 anni per raggiungere la parità retributiva tra uomini e donne

Un’indagine del Global Gender Gap Report ha mostrato una riduzione dello 0,1% della disparità tra uomini e donne nel contesto lavorativo, educativo, politico. Le principali differenze si hanno in politica e nel settore dell’information technology. Con questi ritmi, il World Economic Forum ha stimato che solo tra 202 anni vedremo una completa parità tra i generi, anche da un punto di vista retributivo, ha riportato recentemente il Time.

 

6. Quattro trend globali su cui puoi scommettere nel 2019

Sempre sul Time abbiamo letto che, per comprendere la situazione economica mondiale, non basta solo osservare l’andamento delle economie delle macropotenze. In un mondo sempre più globalizzato, anche Paesi con economie in via di sviluppo come Cina, Brasile, Giappone stanno iniziando ad avere un’influenza sugli andamenti economici mondiali che aumenterà sempre di più negli anni a venire.

 

7. Com’è cambiato il lavoro in Italia e come cambierà ancora nei prossimi 10 anni

Il mondo del lavoro sta vivendo una profonda trasformazione. In Italia si assiste ad un calo nel tasso di occupazione dei giovani e un aumento degli over 50, in seguito all’invecchiamento dell’età media dei lavoratori. Secondo i dati OCSE, l’innovazione tecnologica mette a rischio automazione il 10% dei lavori e si assiste ad una crescente domanda di profili tecnici. Ciò porterà alla nascita di nuove tipologie di contratto e modelli di organizzazione del lavoro. A scriverlo è stato Il Sole 24 Ore.

 

8. Cosa significa avere vent’anni e cercare lavoro in Italia

L’Italia è il Paese europeo con più neet, 2,2 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non si stanno formando (dati Istat). Alla difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro, in cui ai giovani senza esperienza si presentano opportunità lontane dal loro settore o che nascondono, dietro la flessibilità, nuove forme di sfruttamento, si unisce il cambiamento nelle modalità di selezione del personale, che oggi passano sempre di più dai social e da nuovi modi di presentare le proprie esperienze come i video curriculum.
Il Reportage è stato curato da Internazionale.

 

9. Lavoro: se i giovani in Italia lo cercano solo sotto casa

Parte della difficoltà dei giovani di trovare un primo impiego è causato anche dalla scarsa propensione a spostarsi per opportunità professionali, sostiene Panorama. Secondo una ricerca Eurostat, il 60% dei giovani italiani di età compresa tra i 20 e i 34 anni non è disposto a trasferirsi dalla propria città di residenza per cercare un lavoro, con motivazioni riguardanti il costo degli affitti, i livelli salariali e fattori di carattere culturale e familiare. Siete d’accordo con queste affermazioni?

 

10. I giovani italiani, divisi tra studio e lavoro

Sono ancora i giovani ad essere sotto il tiro della speculazione sui problemi di lavoro nel nostro Paese: l’ultimo Rapporto sulla Condizione Giovanile in Italia ha mostrato come più del 12% dei ragazzi decida di affiancare una prima attività lavorativa agli studi, con una maggiore possibilità di conciliazione di questi due aspetti al Nord rispetto al Sud. Sebbene solo in un caso su 5 il contratto sia a sono a tempo indeterminato, ciò permette a questi giovani di entrare in contatto con il mondo del lavoro e avere già qualche esperienza una volta terminati gli studi.

 

11. PMI italiane in ripresa, continua la crescita. Cerved: redditività ai livelli pre-crisi

La crisi economica del 2008 sta iniziando ad allentare la sua presa, sostiene il magazine Digital4Biz. Il Rapporto PMI 2018 Nord e Centro Italia di Cerved ha evidenziato una ripresa delle PMI Italiane, che migliorano in margini, puntualità nei pagamenti e indici di solvibilità. Nonostante questo fenomeno sia più accentuato nel Centro e Nord Italia, anche nel Mezzogiorno il tessuto imprenditoriale si sta irrobustendo, con una maggiore capitalizzazione e solidità delle piccole e medie imprese del territorio.

12. Tenacia e coerenza per superare le difficoltà italiane

Nel tradizionale messaggio di fine anno, il Presidente Mattarella ha toccato anche il tema del lavoro in Italia. Accanto ad una situazione che ancora presenta delle criticità legate alla mancanza di opportunità professionali, il Presidente evidenzia come solo l’impegno e la tenacia nel lavoro possano produrre risultati concreti per poter così sfruttare al meglio le risorse presenti in Italia.
Il nuovo anno si apre quindi con una situazione del mercato del lavoro che, da un lato, vede ancora situazioni di difficoltà o sfruttamento, soprattutto per certe fasce di popolazione o settori professionali, ma che dall’altro mostra segnali di ripresa e di uscita dalla recente crisi economica.
Rivediamolo insieme.

 

La trasformazione digitale continuerà a modificare ruoli e professioni e porterà alla nascita di nuove forme contrattuali o ad una maggiore flessibilità lavorativa dando la possibilità, soprattutto per chi è disposto ad investire su se stesso e sulla sua formazione, di trovare posto nel nuovo mercato del lavoro che si sta delineando in questi anni.

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