È possibile giocare anche da adulti?
Sì, e ti spiego anche perché dovresti farlo per essere un leader migliore.

Ebbene sì, lo confesso, alla veneranda età di 31 anni con un lavoro appagante e una carriera avviata ad oggi io continuo ad avere voglia di giocare ed utilizzo una fetta del mio tempo libero per giocare a giochi da tavolo, giochi di ruolo (tipo Dungeons & Dragons) o persino videogames.

In una società in cui sembra necessario giustificare il modo in cui investiamo ogni oncia del nostro tempo, (non si sa neanche poi bene a chi), trovare del tempo per giocare per il semplice gusto di fare qualcosa che ci diverte o che ci scarica dallo stress è quasi impensabile. Specialmente perché il gioco, a differenza ad esempio dello sport, si trascina dietro ancora molti pregiudizi negativi quando viene associato all’età adulta.

Infatti, che si parli di videogiochi, di giochi da tavolo o altre forme di passatempo ludiche spesso queste vengono legittimate più o meno fino all’età dei 10 anni, quando ancora al bambino viene permesso di “sprecare” del tempo giocando. Anzi i bambini vengono persino incentivati a farlo, con l’idea che il gioco favorisca lo sviluppo di molte facoltà mentali e relazionali. Poi subentra la scuola e con essa le prime responsabilità e, man mano che passa il tempo, il gioco viene sempre visto più come una distrazione da ciò che invece dovremmo fare, come studiare o lavorare.

Ma perché mai dovrebbe essere così? Le persone crescendo smettono improvvisamente di avere voglia di giocare? O addirittura smettono di volersi divertire nella vita?

C’è una citazione che mi piace molto che secondo me risponde perfettamente a questa domanda:

“L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare”

(George Bernard Shaw).

A pensarci bene questa frase può avere diverse chiavi di lettura e una di queste aiuta anche a capire perché giocare può aiutarci a non far “invecchiare” la nostra mente e ad incentivare una delle soft skills che è stata definita tra le più richieste nel mondo del lavoro nel Future of Jobs Report 2023 del World Economic Forum: la creatività.

Il gioco come scintilla per innescare la creatività

Persino i giochi più insospettabili, come Taboo o come i semplici Lego, sono in grado di far emergere una scintilla creativa che per molti professionisti e difficile trovare nel contesto lavorativo che vivono quotidianamente, dove spesso con il tempo le situazioni tendono a ripetersi e anche la nostra mente è portata a ripetere gli stessi schemi e processi di lavoro.

È proprio grazie alla capacità intrinseca del gioco di farci immaginare ed affrontare situazioni fuori dall’ordinario ad incentivare la nostra mente a trovare soluzioni nuove e fuori dagli schemi.

Ed è proprio grazie a questa caratteristica che il gioco può aiutare ad aprire la mente e ad essere più flessibili nell’applicare forme diverse e più creative di risoluzione dei problemi, anche quando questi si presentano nel contesto lavorativo.

Approfondisci questo tema leggendo anche “Non smettere mai di giocare”

La creatività: una skill fondamentale per i Leader di oggi

Specialmente quando si parla di figure manageriali, la capacità di sviluppare una forma di leadership creativa, utile a proporre nuove idee e soluzioni ma anche, e soprattutto, dare vita a confronti costruttivi e promuovere innovazione, risulta fondamentale per affrontare un contesto lavorativo sempre più dinamico, incerto ed imprevedibile.

Infatti, l’importanza della creatività per i leader sta diventando con il passare degli anni sempre più importante.

Basti pensare che uno studio di IBM, sulla base di un sondaggio fra 1.500 CEO di importanti realtà economiche e produttive, ha evidenziato, fra le qualità più importanti collegate ai ruoli manageriali, l’abilità di pensare in modo creativo.

Oltre che alla capacità di avere nuove idee, la creatività risulta fondamentale anche per ciò che concerne la gestione e lo sviluppo delle risorse che coordinano. Quale leader vorrebbe dei collaboratori che ripetono sempre le stesse azioni, non propongono mai niente e che si oppongono al cambiamento?

Di fatti coloro che ricoprono ruoli manageriali in azienda sono chiamati sempre di più ad assumersi i rischi di incoraggiare dipendenti e collaboratori a intraprendere strade nuove, ancora da tracciare, comunicando le proprie idee in modo originale e a favorire un clima di fiducia in cui le persone possano sentir ben accolte idee nuove e proposte.

Così facendo la creatività non risulta utile unicamente al leader che la esercita ma diviene una caratteristica diffusa in tutto l’ambiente lavorativo, rendendo l’azienda intera più predisposta a far fronte a situazioni di cambiamento in maniera repentina e proattiva anche di fronte a scenari in continuo mutamento.

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Sei pronto a metterti letteralmente… in gioco?

Per sviluppare la tua creatività, la terza tappa della Scuola per Equilibristi Sognatori ti riporterà con la mente alla tua infanzia, a quei momenti in cui potevi esprimerti nel gioco, in un appuntamento tutto dedicato proprio al tema della creatività.

 

Sarà Daniela Chiru, consulente HR dall’approccio innovativo e Associate Trainer LEGO® Serious Play®,  a farti scoprire come anche il gioco può essere una “cosa” seria e utile ad esprimere il tuo potenziale creativo e innovativo inespresso, fondamentale per anticipare gli scenari futuri del mercato del lavoro e generare soluzioni innovative.

Un’occasione unica per sperimentare il famoso metodo formativo basato sul LEGO® Serious Play® in una giornata di apprendimento e crescita diversa dai soliti schemi, che trasformerà la tua visione della realtà.

 

 

La primavera della “Scuola per Equilibristi Sognatori” sta arrivando con altre formazioni innovative,
dalla quantistica applicata alla leadership, fino alla ricerca del significato.

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