“Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena e altre diciassette volte a meno di dieci secondi dalla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
(Michael Jordan)

Gli errori sono parte integrante dell’attività lavorativa di tutti i giorni; infatti, per quanto l’obiettivo di un professionista sia quello di ridurre sbagli e dimenticanze al minimo, è impossibile che la possibilità diventi zero.
Nella maggior parte dei casi, l’errore viene visto come una situazione assolutamente negativa, da evitare a tutti i costi, in quanto potenziale pericolo per il buon esito di un progetto o per l’andamento dell’azienda stessa. E così si tenta in ogni modo di ridurre al minimo la probabilità di commettere degli sbagli con corsi per aumentare le competenze, pianificazioni eccessive, controlli multipli che portano, talvolta, a rallentare il processo. Quando l’errore poi, inevitabilmente, capita, si cerca immediatamente di porvi rimedio senza però approfondire le cause o le situazioni che hanno portato ad un output negativo.

Quello che manca in questo approccio è una valorizzazione dell’errore, che considera gli sbagli un ingrediente necessario di ogni esperienza, in quanto rappresentano l’opportunità di sperimentare varie possibilità, cambiare prospettiva e modalità di azione per individuare una decisione migliore oppure per comprendere quali sono le alternative non valide, in modo da non riproporle più in futuro. In una realtà che richiede innovazioni e cambiamenti continui, le organizzazioni devono saper evolvere in maniera coerente a loro stesse e sfruttare al meglio le occasioni di crescita, anche partendo dagli sbagli.

Il cambiamento è infatti l’ingrediente principale nella società di oggi, caratterizzata da evoluzioni repentine. L’evoluzione e la crescita continua diventano così le nuove necessità del mondo odierno, quasi atti dovuti per evitare di restare indietro, ma questo continuo mutamento suscita nelle persone sentimenti contrastanti: da un lato può essere infatti fonte di stimolo e di arricchimento, dall’altro, però, può far nascere fantasmi dati dal dover affrontare nuove frontiere e dall’incertezza di cosa si troverà al termine del proprio percorso.
Spesso il cambiamento richiede nuove competenze, o fa emergere abilità e attitudini nascoste anche alla persona stessa e ciò permette di scoprire nuove possibilità ed esplorare diverse alternative, che la porteranno ad una crescita dal punto di vista personale oltre che professionale. Per poter giungere a questi risultati, però, bisogna imparare a gestire i momenti di incertezza propri di qualunque momento di transizione, guardare la realtà e se stessi in maniera diversa e identificare percorsi e alternative strutturate che ci accompagnino lungo tutto il processo evolutivo.

Sarà proprio la sinergia tra il cambiamento e l’errore il tema principale del quinto incontro del percorso di Formazione Manageriale “Crescere Insieme è una Bella Impresa”, che ci accompagnerà fino a fine giugno.

Approfondite modalità di partecipazione e gli argomenti dei prossimi incontri sul nostro Magazine

In questo appuntamento parleremo di come incentivare e gestire in maniera ottimale il cambiamento nelle persone e all’interno dell’azienda, anche attraverso la creazione di una cultura dell’errore, in cui lo sbaglio viene considerato e gestito come una non conformità rispetto all’ordinario e può trasformarsi in un’occasione di sviluppare soluzioni innovative. Un errore involontario può anche essere l’innesco di un buon cambiamento in azienda che, per portare miglioramenti del lungo termine, necessita di sostegno nel tempo da parte dei membri del team e dei manager, che dovranno riporre fiducia negli altri e seguirli nel percorso verso l’innovazione.

Modulo 5 – La gestione del cambiamento e dell’errore: i relatori

A parlarci di queste importanti tematiche saranno ancora una volta la Dr.ssa Marinella Maccarrone e il Dr. Mario Longavita, esperti di risorse umane.

Mario Longavita, laureato in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni, ha iniziato a collaborare con SCR nel 2018, dopo precedenti esperienze all’estero nell’ambito della ricerca e selezione del personale. Attualmente segue progetti di consulenza organizzativa, affrontando temi legati al miglioramento del clima e della struttura interna delle aziende.

Marinella Maccarrone è laureata in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni ed è iscritta all’Albo Professionale. Durante il suo percorso lavorativo, si è specializzata nelle dinamiche in piccoli e grandi gruppi, benessere organizzativo, sviluppo del potenziale, coaching, dinamiche di gestione del cambiamento e di conflitti aziendali e interpersonali, analisi degli assetti organizzativi. Segue questi aspetti relativi alla consulenza organizzativa ancora oggi, all’interno del team di SCR, dove è entrata nel 2015 e di cui è diventata socia nel 2016.

Chiedete maggiori informazioni sui corsi o su come iscrivervi mandando una mail a info@scrconsulenza.it

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