Di recente, stiamo approfondendo il tema della leadership, competenza fondamentale per chi si trova alla guida di aziende e team di lavoro. Per esplorarlo al meglio, abbiamo voluto coinvolgere i nostri follower, chiedendo il loro punto di vista con un sondaggio su LinkedIn.

L’obiettivo era di indagare quali fossero le modalità preferibili per i leader nel mondo del lavoro; in particolare, abbiamo chiesto loro di pensarsi come una figura di riferimento – che lo siano o meno – e di indicarci che tipo di leader vorrebbero essere, indicando così gli aspetti principali nel momento in cui si coordina un team.

I risultati del sondaggio

Al sondaggio hanno partecipato più di 130 persone ed è da subito apparso chiaro come si sono orientati su uno stile di leadership che pone al centro le persone.

Infatti il 50% dei rispondenti ha indicato come vorrebbe essere un leader in grado di ispirare il team e il 45% come un leader che è in grado di favorire la crescita dei suoi collaboratori. Solo il 3% ha invece espresso una preferenza per un leader focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi, a conferma della centralità della persona come nuovo, forte valore all’interno dei contesti aziendali.

Questo è solo un esempio di come le modalità di gestione di un team possono variare in base agli aspetti a cui diamo maggiore importanza. Sulla base dell’approccio che ogni coordinatore ha con il suo team, si possono distinguere diversi stili di leadership, ovvero differenti modi per intendere e ricoprire il ruolo di leader.

Questo stile può variare anche molto in base alle caratteristiche personali del leader e dei collaboratori, ma anche in base alle situazioni aziendali, elementi di contesto, dinamiche interne al team, ecc.

Basandosi su queste differenze, lo psicologo, scrittore e giornalista statunitense Daniel Goleman ha individuato ben sei stili di leadership (Primal Leadership, 2002). Andiamo a scoprirli insieme.

I sei stili di leadership secondo Goleman

Stile Visionario

Impossibile non ricordare la celebre frase di Martin Luther King: “I have a dream”.

Ecco, proprio questo “sogno” e soprattutto la capacità di condividerlo agli altri sono gli elementi fondamentali che caratterizzano lo stile di leadership visionario.

Il leader Visionario tende infatti ad adottare una linea direttiva che mira a condividere la vision e la mission aziendali e che ingaggia il team verso gli obiettivi da raggiungere; in questo modo è in grado di creare una sorta di “sogno condiviso“, che sprona i collaboratori a prendere a cuore il destino dell’azienda e che, soprattutto in delicati momenti di cambiamento, riesce a dare al team una direzione chiara su cui orientarsi.

Stile Democratico

Come in ogni democrazia, anche in questo stile di leadership la regola principale è il coinvolgimento nelle decisioni. Infatti un leader democratico tende a  valorizzare tutti i collaboratori, ascoltarne le opinioni e coinvolgerli nelle scelte.

Il risultato è la creazione di un ambiente partecipativo, che valorizza i singoli e porta alla responsabilizzazione di ogni persona.

Stile Coach

Come il precedente, anche il leader coach si focalizza molto sulle persone, ma questa volta più in termini di crescita professionale. Il suo obiettivo è infatti quello di creare una connessione tra la mission dell’azienda e i desideri/bisogni del lavoratore.

Questo tipo di leadership è in grado di far emergere le potenzialità dei membri del team, motivandoli e sostenendoli nello sviluppo di competenze a lungo termine.

Stile Esigente

Per un leader esigente, la parola chiave è “obiettivo“. In genere, questo leader è determinato e molto focalizzato sul raggiungimento di obiettivi e risultati. Tende a porre i suoi collaboratori di fronte a sfide stimolanti e richiede loro il meglio, in termini di qualità del lavoro e rapidità.

Dimostra un forte spirito d’iniziativa, sprona al massimo il gruppo nel raggiungimento dei risultati e si mette in gioco in prima persona per il fine superiore di arrivare all’obiettivo.

Stile Armonizzatore/Affiliatore

Se si vuole creare armonia in un gruppo di lavoro, certamente lo stile armonizzatore/affiliatore è quello da preferire. Infatti, questo tipo di leader tende a gestire le tensioni all’interno del team, costruisce legami solidi e, specialmente durante i periodi di stress, previene i conflitti interni.

Questo permette di mantenere adeguati livelli di performance anche in periodi di stress o crisi – quando invece normalmente si abbasserebbero –  e porta i collaboratori a creare legami, ad ispirarsi e incoraggiarsi a vicenda.

Stile Autoritario

L’ultimo stile di leadership risulta il più direttivo nei confronti del team: il leader autoritario infatti tende ad imporre la propria vision, ad accentrare le decisioni su di sè, ad esigere il rispetto di regole e procedure e a non accettare i fallimenti.

Se ad una prima vista può apparire come uno stile “negativo”, in realtà un leader autoritario è particolarmente efficiente nei casi di emergenza o in settori più pericolosi, nei quali qualsiasi errore può avere conseguenze serie, perchè permette di ridurre al minimo gli errori.

Ad ogni contesto, il suo stile

Come avete visto, ogni stile di leadership presenta i suoi pro e anche i suoi contro e risulta particolarmente efficace in alcune situazioni e contesti, ma potrebbe essere inefficace o addirittura controproducente in altri.

Occorre sempre ricordare che non esiste uno stile di leadership “per tutte le stagioni”.

Anche se all’apparenza alcuni stili possono sembrare preferibili rispetto ad altri, in realtà ogni stile risponde a particolari esigenze dell’azienda e delle persone e va saputo dosare in base alle situazioni, al contesto aziendale, agli obiettivi da raggiungere e al tipo di persone che ci troviamo a coordinare.

È proprio questa la chiave per essere un leader efficace: sapersi muovere con disinvoltura attraverso gli stili di leadership e sceglierli in maniera adeguata alle diverse situazioni.

Non è un compito facile: per riuscire a farlo, occorre lavorare sulle capacità di ascolto, imparare a capire il linguaggio non verbale, sviluppare una spiccata intelligenza emotiva e ottime capacità di comunicazione. Solo quindi lavorando sulle proprie competenze il leader potrà adattare il proprio stile, sostenere nel modo corretto il team e guidarlo in maniera efficace verso il raggiungimento di grandi risultati.

 

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