Se sei uno sviluppatore, designer, architetto, avvocato, project manager etc. come fai a distinguerti da tutti gli altri sviluppatori, designer, architetti, avvocati, project manager etc là fuori sul mercato?
Oggi si parla sempre di più di Personal Branding. Ma cos’è il Personal Branding e perché oggi costituisce qualcosa di così importante?
Ogni giorno ognuno di noi trasmette una propria immagine, con il proprio modo di fare, di apparire, di relazionarsi, che determina ciò che gli altri pensano di noi. In un mercato saturo come quello attuale, è bene curare tale immagine per promuovere se stessi, per emergere e distinguersi dalla folla. Fare Personal Branding significa impostare una strategia per individuare o definire i tuoi punti di forza, quello che ti rende unico e differente rispetto ai tuoi concorrenti e comunicare in maniera efficace cosa sai fare, come lo sai fare, quali benefici porti e perché gli altri dovrebbero sceglierti.
In SCR abbiamo creato un percorso formativo dedicato alla costruzione di un proprio Personal Branding. Il percorso è frequentabile sia in presenza sia online e, attraverso diverse modalità formative e laboratori, fornisce indicazioni per comunicare efficacemente la propria immagine professionale. Scopri di cosa si tratta e come iscriverti.
Tutto parte da un buon curriculum
Dunque cosa fare per differenziarsi nel mercato del lavoro? Innanzitutto partire da un curriculum ben confezionato. Se è vero che un selezionatore è in grado di “leggere” un curriculum in poco più di 4 secondi, tempo decisamente sconfortante per chi lo ha scritto, ma assolutamente plausibile per chi si trova a doverne scrutinare a centinaia, è evidente che è necessario distinguersi per colpire l’attenzione. I cv in formato europeo spesso costringono a fare una sintesi della nostra storia personale e lavorativa, che a volte può risultare avvilente.
È necessario dunque confezionare un cv che sappia far arrivare la sostanza del nostro percorso e che metta in evidenza le nostre competenze, conoscenze, esperienze in linea con gli interessi dell’azienda per cui ci presentiamo.
Se la conoscenza di una lingua straniera è un must irrinunciabile, e lo è sempre di più, sarà li che dovremo concentrare i nostri sforzi, così come la capacità di sostenere un colloquio di selezione non potrà essere lasciata al caso e sarà invece indispensabile prepararsi per porci in maniera più convincente possibile, imparando a raccontarci e a rispondere anche alle domande più insidiose. A tal proposito oggi si parla spesso di storytelling ed è sorprendente quanto poco siamo capaci di raccontarci: troppa l’ansia di piacere, troppi i fatti che raccontiamo e ancor più quelli che omettiamo. Il coaching e l’allenamento, ad esempio, sono strumenti utilissimi per ripercorre la propria storia e prenderne consapevolezza.
La Web Reputation come criterio di selezione
Pensi che sia finita qui e credi di aver tentato tutto il possibile per farti notare? E invece no, perché da una recente indagine è emerso che più del 70% dei selezionatori in Italia, una volta letto il curriculum, apre una pagina di Google digitando il nome e cognome del candidato, per cercare altre informazioni. E cosa succede se quello che c’è di noi sul web è negativo o poco professionale o inesistente? Per tutelare e valorizzare la nostra reputazione online ed evitare che il selezionatore cestini la nostra candidatura, dobbiamo crearci una buona web reputation attraverso il buon senso e una corretta applicazione del principio di personal branding.
Alzare il livello di privacy dei social network personali, creare delle liste ad hoc per amici, conoscenti e colleghi con i quali condividere determinati contenuti e post, non parlare male sui social del nostro attuale datore di lavoro, non cadere in provocazioni, rispondendo in maniera sgarbata, sono tutti esempi di azioni difensive che tutelano la nostra reputazione online.
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Ma il web rappresenta anche un grande mezzo, gratuito, democratico e globale, per agire e mettere in evidenza i nostri punti di forza e la nostra capacità di fare networking: fare rete attraverso i social, condividere contenuti, video, presentazioni legate al nostro lavoro, partecipare a gruppi di discussione professionali, creare un blog o un sito relativo alla nostra attività sono ottime iniziative per dare al nostro profilo quel qualcosa in più e maggiore credibilità.
In un mercato competitivo come quello di oggi è utile sì un cv fatto bene ma accompagnato anche da una presenza sul web di qualità, in cui offriamo contenuti aggiuntivi rispetto a quello del cv e/o testimonianze concrete della nostra professionalità. Oggi fare rete e compiere azioni di personal branding pare costituire una scelta non solo opportuna ma sempre più decisiva nella ricerca di un lavoro.
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