Nella ricerca di lavoro, per chi inizia, ma anche per chi ha voglia di fare “altro”, potrebbe essere utile chiedersi se c’è qualcosa in cui si è davvero bravi. Quali sono le nostre competenze e abilità?

È, tuttavia, difficile porsi tale domanda, in quanto siamo abituati a fare un ragionamento inverso: “Cosa cerca il mercato del lavoro? In cosa mi devo formare per trovare lavoro?”.

Così anche la scelta del percorso di studi spesso segue questa dinamica: ma è davvero questa la strada giusta?

Sapere che siamo bravi a fare qualcosa ci aiuta ad accettare il fatto di non essere per niente bravi a fare molte altre cose e questo potrebbe essere un punto di partenza per escludere diverse attività o ruoli lavorativi.

Il Blog Business Insider  afferma che gli esseri umani fanno fatica a riconoscere le proprie capacità come tali  e suggerisce un esercizio utile per riconoscere le proprie capacità:

  1. Scrivere tutto quello che si sa fare su un foglio, compreso ciò che sembra irrilevante, non è detto che per tutti sia facile.
  2. Analizzare l’elenco e cercare gli schemi (alcune capacità possono essere connesse) e poi raggrupparle in: cose che ti piace fare, cose per le quali potresti farti pagare, cose che vuoi saper fare meglio, cose che non fai più da molto tempo ma che vorresti riprendere.

A questo punto se le capacità elencante coincidono con il vostro lavoro, allora si può dire che siete sulla buona strada; se al contrario non coincidono, allora iniziate a riflettere.

Il Blog Business Insider, aggiunge che, se non vi è venuto in mente proprio nessuna capacità, allora chiamate qualcuno che vi conosce bene, un amico, un familiare o anche un collega: loro più di voi potranno dirvi cose a cui neppure avete pensato.

Trasformare quel si sa fare e ci piace in un lavoro è il primo passo per essere soddisfatti, ma anche capire cosa approfondire o studiare lo è.

Infine, per chi lavora e non ha possibilità di sperimentarsi, può buttarsi in esperienze di volontariato: da un lato partecipiamo a un progetto in cui crediamo e dall’altro capiamo anche la strada da percorrere in un mercato lavorativo sempre più complesso e specialistico.

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