“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”
Marcel Proust

Provate a pensare alla nostra quotidianità divisa tra i mille impegni e responsabilità del lavoro, della famiglia, di tutto ciò che ci piace fare in quel po’ di tempo libero se ne avanza. L’orologio, anche se non lo si indossa, è comunque un fido compagno di tutti e, anche se non vorremmo, in tante situazioni detta legge lasciandoci poco spazio quanto meno anche solo per vedere con occhi diversi come è andata la nostra giornata.

Ci ritroviamo a fare cose che non dovremmo fare, a non farne altre invece che andrebbero fatte o spesso ad aver le migliori intenzioni ma ad agire poi con una modalità che non ci porta ai risultati attesi. Accade poi che, se si continua in una delle direzioni poco fa enunciate, si finisca per definire la situazione come un “problema”. Molti sono gli esempi che possiamo fare, proviamo a pensare a quando vogliamo che il nostro collaboratore cresca ma non vediamo i miglioramenti attesi, a quando ci troviamo da un giorno all’altro senza lavoro e dobbiamo ripartire da zero, a quando abbiamo un obiettivo importante da raggiungere ma ci sentiamo lontani anni luce.

Ognuno di noi probabilmente sta vivendo o ha vissuto una situazione nella quale si sente fermo, dove tutto quello che sta facendo non sta funzionando. È così facile rendersi conto di questo? Non sempre per moltissime motivazioni. Una di queste è sicuramente la logica con la quale ci approcciamo al problema. Da quando siamo molto piccoli, siamo soliti fare un’attenta analisi di quello che ci accade chiedendoci o domandando ad altri il “perché”. Questa semplice domanda ci ha portato a scoprire il mondo, ad acquisire conoscenze importantissime nel nostro percorso di studi e professionale, a fare ottime analisi in alcuni contesti, ma forse non in tutti.

Quando ci troviamo a gestire problemi molto complessi dove dobbiamo considerare tantissimi fattori come persone, responsabilità, ruoli, attività operative, aspetti economici non sempre ci è di aiuto il perché. Partiamo con la ricerca di quelle che possono essere le cause e ahimè  in alcuni casi su queste non possiamo fare proprio niente dato che appartengono al passato o magari non possono essere direttamente influenzate dalle nostre azioni.

Se le analisi fatte con il “perché” non ci portano a trovare una  risoluzione al problema, è forse giunto il momento di utilizzare un’altra logica che ci suggerisce di approcciarci al problema con il “come”. Questo significa fare un’attenta analisi del problema che si focalizza sul presente e soprattutto sulla dinamica che lo mantiene tale.
Per fare ciò bisogna farsi diverse domande tra le quali:

  • chi è coinvolto
  • quando e quante volte si presenta il problema
  • quali sono le ricadute concrete e visibili del problema
  • se vi sono delle eccezioni in cui non si è presentato
  • cosa si è fatto per tentare di risolverlo

L’avreste mai detto che quello che facciamo per risolverlo, in realtà, possa far sì che si mantenga?

Non è facile arrivare a questa consapevolezza, spesso finiamo per considerare il nostro come l’unico punto di vista corretto sul problema non rendendoci conto però che così siamo fermi. Ma come si può fare per uscire dal nostro punto di vista? Provate a mettervi nei panni di 5 diverse persone che conoscete, parenti, amici, colleghi e a pensare a come loro vedrebbero il problema: già questo vi darà qualche spunto per vederlo con  occhi diversi.

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2 Commenti

  1. La citazione di Marcel Proust a inizio articolo l’ho fatta mia ormai da qualche tempo. Purtroppo siamo in Italia e anche se nel mio viaggio i miei occhi vedono cose nuove ogni giorno, la difficoltà nel reinserirsi nel mondo del lavoro è veramente difficile.
    Comunque, hasta il miglioramento sempre.

    • Grazie Davide per aver condiviso il suo punto di vista. Sicuramente il mondo del lavoro è un “posto” molto particolare in cui viaggiare, ma sicuramente scoprire orizzonti nuovi e diversi punti di vista permetterà di avere elementi in più con cui presentarsi e soprattutto avere un approccio positivo verso il cambiamento e il miglioramento, come il suo!

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