Il Curriculum Vitae è il “biglietto da visita” di ciascun candidato, è il punto di contatto iniziale con Recruiter ed aziende; possiamo paragonarlo alla prima stretta di mano, attraverso la quale ci presentiamo al nostro interlocutore. In qualità di primo mezzo di contatto, risulta anche essere il primo strumento di valutazione rispetto alla propria candidatura, ecco perchè preparare un cv efficace e ben scritto è il primo passo per convincere il selezionatore di essere la persona giusta e avere la possibilità di passare allo step selettivo successivo.

Career Builder, piattaforma di recruitment online, ha condotto un sondaggio allo scopo di identificare quali sono gli errori più frequenti nella redazione del proprio CV; il sondaggio era destinato ai selezionatori di aziende di tutta Europa (tra cui 112 italiane). Un dato importante è che gli errori peggiori sono presenti fin dalle prime righe e questo comporta in molti casi una valutazione frettolosa del curriculum: il 31% degli intervistati, infatti, ha affermato di impiegare meno di un minuto per valutare un curriculum vitae, il 20%, addirittura, meno di 30 secondi. Come è possibile evitare che il proprio CV finisca cestinato in così poco tempo?

Ovviamente non esiste la formula esatta per preparare il curriculum perfetto; tuttavia, ci sono alcuni errori da non commettere perchè possono mettere a repentaglio anche una buona candidatura. Ecco i dieci più frequenti.

La top 10 degli errori nel CV

Errori ortografici e di battitura

Come reso noto da sondaggi a livello mondiale, l’ortografia e la grammatica sono in cima all’elenco degli errori più comuni, posizionandosi, addirittura, in pole position. I dati del New College of Humanities (NCH), Università londinese, hanno rivelato che il 59% dei Recruiter ha indicato gli errori grammaticali e di battitura come l’elemento che genera più malcontento e lamentele da parte delle aziende, definendolo come l’errore più grave in assoluto che un candidato possa commettere. Come difendersi da ciò?

La soluzione sta nel grado di attenzione e nella pazienza con cui si redige un documento importante come il CV, che andrebbe controllato con cura prima di essere inviato a potenziali aziende. Un buon curriculum vitae può ritenersi tale solo se è stato oggetto di diverse fasi di revisione e rilettura.

Il nostro consiglio:

Usa sempre la funzione di controllo ortografico quando scrivi il curriculum, stampalo e rileggilo molto attentamente: su carta gli errori sfuggono con minore facilità. Se ti è possibile, fai leggere il CV ad un’altra persona, potrebbe individuare errori che nonostante la rilettura ti erano sfuggiti: quattro occhi sono meglio di due. Infine, occhio alla grafica e all’impaginazione, aspetto che è molto importante nella formulazione del giudizio del selezionatore: spazi irregolari e salti di pagina possono trasmettere un’idea di trascuratezza.

Ordine, ordine, ordine!

Tra gli errori da evitare nel curriculum vitae vi è sicuramente la mancanza di ordine. Spesso all’interno dei CV vengono riportate le esperienze professionali e formative in ordine sparso o in ordine cronologico, partendo dalla meno recente. La regola per scrivere un buon cv in questo caso è una ed una sola: le informazioni vanno scritte in ordine cronologico inverso, a partire dalla più recente, così da avere un quadro più immediato e completo dell’evoluzione del percorso professionale della persona. Attenzione a non tralasciare un aspetto importante: le date. È bene spendere qualche minuto nella consultazione di contratti per evitare di commettere imprecisioni rispetto alle date di svolgimento di una determinata esperienza professionale o formativa o lasciare lacune temporali inspiegabili.

Il nostro consiglio:

Evita il disordine suddividendo il CV in sezioni: la prima con i dati anagrafici, la seconda con le esperienze professionali, la terza relativa al percorso formativo, e l’ultima dove spiegare le tue competenze ed i tuoi interessi. Al contrario di quanto si possa pensare, è importante inserire i propri hobby (seppur in maniera sintetica) all’interno del cv; ciò consente al selezionatore di farsi un’idea rispetto alla persona che si troverà di fronte. Attenzione a non eccedere però; non si parla mai della propria vita privata!

(In)Sincerità

Lo diceva anche Arisa sul palco di Sanremo, “è un elemento imprescindibile per una relazione stabile”. Una relazione differente, ma pur sempre tale è quella che si viene a creare tra il candidato e l’azienda. Uno degli errori commesso dai candidati è quello di strafare. Per scrivere il CV bisogna essere sinceri; le competenze sovrastimate e le incongruenze con la realtà affioreranno inevitabilmente durante il colloquio. Ecco quali sono le più frequenti:

  • Conoscenze informatiche
  • Conoscenze linguistiche
  • Posizioni lavorative ricoperte
Il nostro consiglio:

È importante essere sinceri riguardo le proprie competenze, le esperienze lavorative precedenti e le motivazioni della loro interruzione; conviene omettere dettagli, piuttosto che inventare (e ovviamente essere sinceri qualora venissero poste delle domande a riguardo durante il colloquio).

CV troppo lungo

Come emerso dai sondaggi citati in precedenza, il parere dei recruiter rispetto alla lunghezza ideale del CV è di una o al massimo due facciate. Uno degli sbagli più grandi è quello di lasciarsi prendere la mano al punto da fare un elenco esagerato e prolisso delle esperienze, qualifiche ed informazioni che possono risultare come inadeguate, superficiali e ridondanti. La chiave è la sintesi!

Il nostro consiglio:

Scrivi al massimo due pagine e descrivi in maniera chiara, completa e sintetica per assicurarti di comunicare in maniera adatta le informazioni importanti.

Errori nei recapiti

Omettere i propri recapiti oppure inserirli ma incompleti o con delle inesattezze è un errore molto grave, e in molti casi può compromettere il buon esito della candidatura. Questo perchè i contatti sono essenziali ai fini di essere ricontattati dalla persona che si occupa della ricerca di personale, per procedere nel percorso selettivo.

Il nostro consiglio:

Un indirizzo e-mail inappropriato o poco professionale potrebbe essere un deterrente per il recruiter, quindi è consigliabile creare una casella di posta elettronica appositamente per la ricerca del lavoro.

Foto inopportune

Un altro importante errore da non commettere è l’uso di foto inappropriate. La foto del CV è un po’ come la nostra copertina, è l’immagine con cui ci presentiamo ed è giusto che sia adeguata al contesto. È quindi bene evitare selfie, ritagli da foto di gruppo, fotografie in posa, in compagnia di animali domestici. La foto deve essere professionale ed inquadrare in viso su uno sfondo preferibilmente neutro.

Il nostro consiglio:

La foto determina in modo irreversibile il formarsi di una prima impressione, che inevitabilmente influenza la valutazione del profilo. Trasmetti l’immagine di una persona pulita, fresca e soprattutto professionale.

Scopri i consigli degli Head-Hunter per fare una “prima buona impressione” nel nuovo lavoro

Stile di scrittura

La scelta di parole e lo stile di scrittura devono essere coerenti alla tipologia di documento che si redige. Nel caso del CV è bene utilizzare uno stile formale, ma non troppo. Evitiamo quindi linguaggi eccessivamente tecnici, aulici o, al contrario, colloquiali.

Il nostro consiglio:

Visto che parli di te stesso e delle tue esperienze, utilizza sempre la prima persona. Evita inoltre i luoghi comuni, le frasi fatte e le citazioni, che aggiungono poco rispetto a chi sei come persona.

Informazioni superflue

È bene inserire all’interno del CV solo le esperienze che possono essere rilevanti per la posizione per cui ci si sta candidando Aggiungere informazioni che non hanno attinenza con la posizione crea confusione e allunga il CV senza che ve ne sia motivo. Ad esempio: se ci si candida per un posto come cameriere, ha senso inserire tutti i corsi e le esperienze del settore, anche quelle acquisite nel passato. Non ha invece senso aggiungere un corso di animazione per bambini, seppur recente, in quanto non aggiungerebbe nulla al CV.

CV universale

Così come non esiste un abito adatto per ogni occasione, anche il curriculum va adattato a seconda del ruolo e del settore di riferimento dell’opportunità. È bene prendersi del tempo per studiare l’annuncio, capire quali sono le richieste dell’azienda e personalizzare il proprio CV sulla base di questo, mettendo in evidenza le competenze possedute in linea con quelle richieste nell’annuncio e tutte quelle informazioni che danno al candidato più opportunità di essere selezionato.

Il nostro consiglio:

L’ideale sarebbe preparare un curriculum diverso per ogni attività e settore. Può sembrare un lavoro piuttosto impegnativo, ma tutti gli sforzi saranno ricompensati dai risultati!

Autorizzazione

Per ultimo, ma non per importanza, è un grave errore non inserire all’interno del CV l’autorizzazione al trattamento dati nel rispetto della normativa privacy vigente. Senza l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, il curriculum risulta inutilizzabile in quanto nessuno, per legge, può contattare il candidato né inserire il auo nominativo in un database aziendale. L’autorizzazione deve essere indicata con i riferimenti di legge in vigore all’anno in corso, che tengano conto anche del GDPR (General data protection regulation).

Dedicare il giusto tempo e attenzione alla redazione del curriculum è il primo passo per fare una buona impressione e aumentare le probabilità di essere selezionato per il lavoro dei propri sogni.

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