Mancano ormai pochi giorni a “Selezione a Gravità Zero“, il workshop con cui SCR aprirà una nuova stagione professionale ricca di eventi e iniziative legati al mondo delle risorse umane.

Nelle interviste ai relatori, abbiamo già parlato dei primi tre interventi, in cui Silvia Zanella, David Bevilacqua e i consulenti di Passodue approfondiranno tematiche relative alle nuove generazioni e a come gestire il rapporto tra azienda e collaboratori. L’ultimo intervento della giornata sarà a cura di Stefania Suzzi, consulente di SCR, che partirà dalla sua esperienza nella gestione dei candidati e dei percorsi selettivi per parlarci del colloquio di selezione.
Stefania si affaccia alla psicologia del lavoro già al termine del percorso universitario, con alcuni progetti relativi allo sviluppo di servizi per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Psicologa iscritta all’albo della Regione Emilia Romagna, nel 2007 fonda SCR, società di consulenza in ambito risorse umane specializzata nella ricerca, selezione e gestione del personale. Negli anni si è specializzata nella conduzione di colloqui di selezione, nell’utilizzo di test per l’analisi del profilo psicoattitudinale e nella realizzazione di percorsi di intervento organizzativo.

Durante il suo intervento ci parlerà delle competenze chiave che un selezionatore deve possedere per preparare e condurre efficacemente un colloquio di selezione, in modo che sia un momento di incontro e crescita da entrambe le parti. Non mancherà di approfondire il ruolo delle nuove tecnologie nel processo di ricerca e selezione del personale e l’influenza di automatismi e intelligenza artificiale nella gestione di un delicato momento relazionale come il colloquio.

In una breve intervista ci ha fornito qualche anteprima sui contenuti del suo intervento e sul suo punto di vista relativo all’utilizzo delle nuove tecnologie.

In che modo la tecnologia può supportare il processo di ricerca e selezione?

Siamo nell’era dell’iper-informazione che equivale a poca informazione, per come la vedo io. La tecnologia deve aiutarci a rendere le informazioni importanti per la singola persona, accessibili. E tra queste informazioni ci sono le opportunità professionali. Altrettanto importante è che la tecnologia supporti un recruiter in tutte le fasi di ricerca di profili di professionisti che rispondono ai requisiti per lo meno formali che stiamo cercando e semplificare la “burocrazia” della selezione: privacy, appuntamenti, recall, annunci e compagnia cantante.

In quali casi, invece, rimane fondamentale il fattore umano?

Il fattore umano è sempre importante. Dietro ad ogni azione, anche la più automatizzata, c’è una mente pensante che avvia un processo. Niente comunque può sostituire l’interazione tra persone nella valutazione delle caratteristiche umane e relazionali e nella costruzione di un rapporto fiduciario alla base di qualunque scelta, anche quella di assumere o farsi assumere.

Quali sono gli elementi principali che garantiscono la qualità di un buon colloquio di selezione?

Ce ne sono tanti, li vedremo durante l’evento Selezione a Gravità Zero. Uno però in particolare mi sta a cuore: l’attenzione.

Essere certi di aver ascoltato, essersi interessati e aver partecipato anche con fatica, è prerequisito  per poter affermare che un colloquio non ha funzionato perché il candidato non era idoneo.

Diversamente, non sapremo mai se una parte di “colpa” è anche nostra.

Ci forniresti una breve anteprima dei temi che toccherai durante il tuo speech?

Cercherò di disilludere chi crede che ci sia una strada breve e semplice per capire le persone e scegliere quelle giuste. Cercherò, prendendo a prestito Carmen Consoli, di far comprendere quanto fallace sia “una selezione di plastica…”.

Scopri come partecipare all’evento
inviando una mail a info@scrconsulenza.it

 

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