Nata nel 1964 su iniziativa del capostipite della famiglia Ravaglia, l’azienda MaxItalia rappresenta un’eccellenza nella produzione di materassi e di letti tessili di alta qualità per uso domestico e per il settore Contract Alberghiero. Grazie all’attenzione per l’innovazione delle tecnologie utilizzate nel processo produttivo e per la qualità delle materie prime, l’azienda è diventata negli anni simbolo del Made in Italy nel settore ed è entrata così a far parte del Consorzio Produttori Italiani Materassi di Qualità, un’associazione che riunisce alcuni tra i migliori produttori di materassi a livello nazionale.

Per mantenere il proprio vantaggio competitivo in un mercato sempre più esigente e caratterizzato dalla presenza di competitor nazionali e internazionali, l’azienda ha da sempre investito in termini di tecnologia e macchinari, per mantenere caratteristiche di precisione e qualità proprie di uno stile artigiano. È stata la volontà di unire, ai miglioramenti tecnici, anche una maggiore strutturazione dell’azienda e una crescita delle risorse al suo interno che ha spinto MaxItalia a richiedere il supporto di SCR, con l’obiettivo di creare una reale sinergia tra lavoratore e organizzazione.

L’analisi organizzativa: un modo per scoprire anche cosa non si vede

In MaxItalia SCR ha condotto un’analisi organizzativa che ha portato a toccare tematiche cardine di un’azienda, ovvero la struttura e le dinamiche relazionali.
L’analisi prevede un confronto attento, tramite interviste e focus group, sia con il management sia con le linee coinvolte nel processo produttivo, con l’obiettivo di comprendere ed evidenziare non solo le aree di miglioramento chiaramente espresse, ma anche i punti di attenzione spesso nascosti dall’operatività quotidiana ma che potrebbero andare ad influire sulla buona riuscita del progetto di cambiamento organizzativo. Sono prima di tutto queste le aree dove si va ad agire, in modo da mettere in condizione l’azienda di affrontare e sostenere nel tempo il cambiamento e il miglioramento desiderato.

Nel caso di MaxItalia, l’analisi organizzativa ha portato ad una ri-definizione dei ruoli aziendali. Dopo aver delineato le job description specifiche dei vari ruoli in collaborazione con il management, si è tenuta una fase di confronto e condivisione con le risorse dell’azienda, per raccogliere opinioni ed eventuali modifiche, necessarie per rendere le job description fedeli alle attività realmente svolte.

Una definizione chiara dei ruoli aziendali rappresenta un passaggio fondamentale per comprendere eventuali buchi o sovrapposizioni di attività, identificare se le competenze presenti in azienda sono coerenti con quelle richieste e definire in maniera univoca quali sono le persone responsabili di una determinata parte del processo produttivo, condizione che semplifica i processi e favorisce i passaggi comunicativi.

La buona organizzazione dell’azienda passa anche dalla comunicazione

In questo modo è possibile creare delle condizioni favorevoli alla coesione e allo scambio di idee, utili a definire obiettivi condivisi e le linee guida dell’azienda, e ad un maggiore supporto, senza soluzione di continuità, nel passaggio generazionale tra padri e figli in atto ai vertici di MaxItalia.

L’ analisi condotta da SCR ha messo in luce dinamiche relazionali e operative talvolta invisibili agli occhi stessi dell’azienda, ma in cui si nascondono spesso le vere esigenze in termini di consulenza e affiancamento; SCR è diventato così un partner per MaxItalia, permettendo al management di vedere le proprie dinamiche interne con la trasparenza e l’oggettività di un osservatore esterno.

Il progetto, attualmente ancora in essere, ha raggiunto già alcuni apprezzabili risultati, primo fra tutti una maggiore definizione dei ruoli dell’azienda, che ha dato maggiore consapevolezza di limiti e responsabilità proprie di ogni ruolo non solo da parte del management ma anche del personale interno. Ciò ha creato un maggiore equilibrio negli scambi comunicativi del personale di produzione e ha iniziato a diminuire la definizione di figure ibride, che per le competenze maturate venivano coinvolte in compiti molto diversi tra loro e che avrebbero potuto costituire un collo di bottiglia con conseguenti rallentamenti nel processo produttivo.
Inoltre, la consapevolezza del management aziendale di quali sono i punti di miglioramento dell’azienda ha creato una base solida su cui potranno poggiarsi futuri interventi di consulenza e di miglioramento organizzativo.

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