L’etica gioca un ruolo importante in SCR quando si tratta di stringere rapporti con altre imprese; ci sono poi situazioni in cui è proprio la vicinanza di valori e principi a permetterci di avviare una conoscenza con interessanti realtà, che dà spesso il via a fruttuose collaborazioni. Ecco come abbiamo conosciuto GOEL – Gruppo Cooperativo, realtà nata nel 2003 nel territorio calabrese che ad oggi raggruppa 46 tra cooperative sociali, associazioni e altre imprese. Obiettivo del gruppo, attivo in diversi ambiti, dall’agroalimentare biologico al turismo sostenibile, passando per la moda etica e i servizi sanitari, è quello di ripristinare la legalità in un territorio troppo spesso soggetto al controllo mafioso. In particolare, con le attività della cooperativa GOEL Bio, che aggrega diversi produttori agricoli del territorio, il gruppo si oppone alla ‘ndrangheta e al caporalato creando un sistema di lavoro sostenibile e equo, che valorizza allo stesso tempo la tipicità e la qualità dei prodotti agricoli.

Da una conoscenza reciproca che vedeva GOEL come esempio e testimonianza di una delle tante realtà virtuose del territorio italiano è nata quest’anno una collaborazione che ha visto l’avvio di diversi percorsi selettivi per figure manageriali e direttive.
In questo periodo di attività insieme, abbiamo colto l’occasione per conoscere meglio la realtà di GOEL e il suo Presidente, Vincenzo Linarello. Da sempre attivo nell’ambito della cooperazione sociale, in cui ha ricoperto negli anni anche incarichi e ruoli nazionali, nel 2003 Vincenzo Linarello fonda, insieme ad altre realtà locali, GOEL – letteralmente “il riscattatore” – configurando da subito il gruppo come comunità di persone che opera per il riscatto e il cambiamento del territorio Calabrese. Per il suo contributo, nel 2016 è stato nominato Fellow di Ashoka, la più grande rete mondiale di innovatori sociali.

Nella sua intervista, Vincenzo ci racconta della nascita del gruppo e dei forti valori etici alla base della sua fondazione e che continuano a guidare il suo operato, giorno dopo giorno.

GOEL Bio non è solo una cooperativa agricola, ma ha uno scopo etico e sociale ben definito: come nasce l’idea di fondare una realtà di questo tipo?

GOEL Bio è un brand di GOEL – Gruppo Cooperativo e nasce per aggregare in un unico marchio alcune aziende agricole biologiche calabresi che si oppongono alla ‘ndrangheta, alcune delle quali hanno subito ripetute aggressioni. La ‘ndrangheta infatti cerca di controllare anche le campagne e il territorio rurale per esasperare i proprietari e spingerli a sottomettersi chiedendo protezione. I nostri produttori hanno detto no alla violenza e sì alla libertà, ad un riscatto possibile che parta dalla terra. Grazie alla cooperazione e alla mobilitazione sociale, riusciamo a resistere agli attacchi.
Ma non ci siamo limitati a questo: abbiamo ricostruito tutta la filiera produttiva, riuscendo a riconoscere un prezzo di conferimento al chilo che, nel caso delle arance, è fino ad 8 volte maggiore rispetto a quello del mercato locale. Grazie all’applicazione di rigidi protocolli etici e di anticontaminazione, riusciamo a garantire un’alta qualità biologica dei prodotti e abbiamo eliminato il lavoro illegale e il caporalato nei campi, praticando, allo stesso tempo, l’inclusione sociale.  

Grazie ad un bilanciamento sapiente tra la tradizione contadina e la ricerca d’avanguardia sulla sostenibilità ambientale, stiamo sviluppando una filiera produttiva circolare che ricava da ogni scarto un’ulteriore risorsa. Qualche esempio: dagli agrumi non destinati alla frutta da tavola, vengono prodotte marmellate, confetture, succhi di frutta. Dalla produzione dei succhi, quindi dal “pastazzo” residuo della spremitura, vengono ancora estratti preziosi oli essenziali bio, impiegati per la produzione di cosmetici bio.

Quali sono i valori e lo scopo ultimo di GOEL – Gruppo Cooperativo?

GOEL è un termine biblico, vuol dire “il riscattatore”. Nel nome, dunque, si riassume la nostra missione: il cambiamento e il riscatto della Calabria. GOEL è nato nel 2003, a seguito di un percorso di riflessione avviato alla fine degli anni ‘90. In Calabria la precarietà è stata elevata a strumento di governo del territorio, un sistema di controllo delle risposte ai bisogni delle persone e delle imprese, gestito dalla ‘ndrangheta in collaborazione con un reticolo di massonerie deviate. Come fronteggiare poteri così “forti”?

Abbiamo pensato che la strategia vincente è quella di dimostrare che l’etica non è solo moralmente giusta, ma è anche economicamente e socialmente efficace.

Dimostrare, con i fatti, che solo l’etica applicata all’economia crea uno sviluppo vero, rende la ‘ndrangheta e gli altri poteri non solo ingiusti ma anche inutili, fallimentari, delegittimati sotto tutti i punti di vista.

I valori fondanti del Gruppo sono espressi nel suo “Manifesto“: tutte le attività  diventano quindi la dimostrazione tangibile di un altro modello economico e sociale, su cui ricostruire un progetto di Calabria libera e prospera.
La dinamica di cambiamento sociale che come GOEL abbiamo scelto, infatti, è quella non di “vincere, ma di Con-Vincere”, nel doppio senso di persuadere e di vincere insieme, ovvero di provare a far si che i percorsi etici siano una vittoria per tutti, nella convinzione che “i cambiamenti veri e duraturi sono quelli che non producono vincitori e vinti ma dove tutti vincono insieme”.

GOEL oggi: ci descrivi come è cambiata la cooperativa nel tempo e cosa siete oggi?

Siamo una comunità di persone, imprese e cooperative sociali, formata da 12 cooperative sociali,
2 cooperative agricole, 2 associazioni di volontariato, 1 fondazione, 29 aziende, prevalentemente agricole, oltre tanti professionisti e volontari coinvolti singolarmente.

GOEL gestisce un’area sociale e socio-sanitaria che comprende: comunità di accoglienza di bambini e adolescenti che provengono da percorsi di devianza ed emarginazione e, a volte, violenza, residenze sanitarie per persone con disturbi mentali, attività di accoglienza e integrazione di migranti richiedenti asilo politico e minori stranieri e di assistenza sociale e sanitaria indirizzate a persone svantaggiate.
Tra le attività imprenditoriali che si rivolgono al mercato privato, oltre a GOEL Bio, c’è  anche CANGIARI, il primo brand eco-etico di fascia alta della moda italiana, nato per ridare vita all’antica tradizione della tessitura al telaio a mano calabrese e per dimostrare come questa tradizione, unita alla ricerca sui tessuti e filati biologici, possa dar vita a trame di riscatto. CANGIARI utilizza esclusivamente tessuti biologici certificati e ha una filiera totalmente made in Italy, composta da cooperative sociali che inseriscono al lavoro persone disoccupate e/o svantaggiate. Nel settore turistico, è presente I Viaggi del GOEL, il tour operator specializzato in turismo responsabile e itinerari con soggiorni presso aziende etiche e che si oppongono alla ‘ndrangheta o strutture confiscate come l’ostello Locride.

Negli anni il Gruppo ha promosso inoltre diversi progetti. Insieme a Comunità Progetto Sud, con cui c’è una importante alleanza strategica, stiamo realizzando sul territorio il progetto riCALABRIA, per promuovere la partecipazione democratica dei cittadini nell’ottica di sussidiarietà verticale. Comunità Progetto Sud è un gruppo di gruppi e di reti, nato nel 1976 in Calabria come gruppo autogestito di convivenza tra persone con disabilità e non, con gli intenti di fare comunità e di costruire alternative vivibili alle forme di istituzionalizzazione e di emarginazione esistenti. Comunità Progetto Sud favorisce la diffusione di politiche di inclusione e integrazione tra soggetti differenti; cura la tutela dei diritti di cittadinanza; sollecita esperienze di vita solidale; sperimenta servizi innovativi; realizza progetti di economia sociale, di contrasto alle mafie e di promozione della giustizia; potenzia il protagonismo e le soggettualità dei variegati mondi vitali della società e in particolare accompagna percorsi di empowerment di persone e gruppi vulnerabili.
Abbiamo intenzione di proseguire il percorso di GOEL Bio insieme alla Comunità Progetto Sud, in un cammino unico di sviluppo di un nuovo modello agricolo in Calabria, basato sulla biodiversità. Entro l’anno annunceremo i dettagli.

Come avete incontrato e scelto SCR?

Lo scorso anno, siamo stati invitati da Osvaldo Danzi a portare la nostra testimonianza all’interno del MUSTer, il Master in formazione manageriale promosso dalla business community di Fior di Risorse. Da li è nato un rapporto di stima e amicizia che ci ha portati a chiedere un supporto pro-bono rivolto a GOEL e alla Comunità Progetto Sud nella scelta di importanti figure strategiche per lo sviluppo delle nostre realtà.
Lavorando insieme ad SCR stiamo avendo modo di apprezzare la professionalità messa in campo.

SCR e GOEL hanno avviato una collaborazione per ricercare persone che possano ricoprire ruoli molto importanti per la cooperativa. Dopo aver ricordato a nostri lettori cosa state cercando, ci puoi dire quali obiettivi GOEL e Comunità Progetto Sud si pongono anche attraverso questi inserimenti?

Stiamo cercando:

un direttore generale dei due gruppi;

un direttore operativo di GOEL Bio;

un direttore AFC;

– un direttore della filiera di turismo responsabile.

Tutte e quattro le figure opereranno nell’ambito di progetto di federazione che GOEL e Comunità Progetto Sud hanno già avviato. GOEL e Comunità Progetto Sud, insieme, oggi danno lavoro a 450 lavoratori dipendenti e sono uno dei primi gruppi in Calabria come impatto occupazionale e sociale. L’inserimento di queste figure dirigenziali aiuterà lo sviluppo e l’integrazione delle due realtà.

Quali sono le sfide per il futuro?

Il cambiamento della Calabria è la sfida più grande su cui siamo impegnati da anni. La strategia è quella di potenziare l’impatto dell’alleanza con Comunità Progetto Sud e di affrontare nuove sfide di crescita dimensionale ma anche di allargamento e coinvolgimento di altri territori e imprese e organizzazioni. Il modello che stiamo costruendo è quello di un gruppo democratico e partecipato, distribuito a rete su tutti i territori della Calabria.

Concludiamo con una domanda legata all’attualità: come state affrontando in GOEL l’emergenza Coronavirus?

L’emergenza Coronavirus ha rivoluzionato in pochi giorni la nostra organizzazione, per applicare scrupolosamente tutte le norme di salvaguardia e per cercare di continuare, ove possibile, il lavoro in piena sicurezza. Alcune attività sono state temporaneamente sospese, mentre i servizi centrali del Gruppo sono stati riorganizzati in smart working.  Altre attività invece stanno continuando a fare la propria parte, benchè in una situazione difficile.
Riteniamo che il lockdown sia stato giusto e doveroso e siamo fortunati che in Calabria l’emergenza sanitaria non abbia avuto i numeri di altre regioni. Tuttavia, per una regione che era già al collasso economico, il lockdown ha creato situazioni drammatiche di povertà. Col passare delle settimane, ci siamo accorti che manca ancora una visione chiara ed un pensiero specifico per le aree economicamente già fragili del Paese. Per questo, in ottica costruttiva, con Comunità Progetto Sud, abbiamo diramato un appello pubblico per proporre all’opinione pubblica nazionale e alle istituzioni (Commissione Europea, Governo, Giunta Regionale) alcune idee per una efficace strategia della ripartenza: agricoltura biologica, turismo lento, infrastrutturazione digitale, mutualismo, sanità dignitosa, partecipazione e sussidiarietà. Se infatti non vi sono idee forti su come far ripartire il Paese, e un pensiero specifico per le sue aree più fragili, i pochi soldi disponibili non basteranno.

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