Nella nostra cultura attuale, il significato di evoluzione è stato applicato agli ambiti più svariati: biologia, arte, industria, tecnologia, eccetera.
Al significato di evoluzione si accosta l’immagine di un movimento teso ad un fine, uno scopo.  Ci siamo chiesti cosa accade, quando questo movimento nasce dal Leader, che dentro al contesto professionale, si assume la coraggiosa scelta di evolvere anche individualmente, sotto il profilo più umano.

Un Leader in evoluzione

Il mondo del lavoro è un argomento sempre attuale e di grande confronto: è il contesto in cui impieghiamo la maggior parte del nostro tempo e delle nostre risorse. Qualcuno afferma che “Leader si nasce”, come se ci fosse un corredo genetico lineare e già prestabilito; altri invece sostengono che la figura del Leader emerga da un percorso di sviluppo, di crescita di competenze, abilità e conoscenza lungo il percorso professionale e che oggi abbracciano l’individuo anche fuori dal lavoro, nella sfera più privata.

Il Leader moderno non è solo un professionista, oggi è soprattutto un Uomo (o una donna).

Nella storia delle nostre civiltà, questa figura ha visto modificare i suoi tratti sulla base di cambiamenti storici. Il Leader, che in passato vestiva un’immagine autoritaria e ineccepibile, a partire dagli anni ‘40 si rivela oggetto di studio all’interno di un contesto più ampio: il gruppo di lavoro. Non solo dunque l’ambiente, le capacità personali, il contesto a influenzare la sua figura, ma anche le azioni che questo svolge verso i suoi collaboratori, in una costante relazione di scambio e dialogo, verso il raggiungimento dell’obiettivo.

Con l’avvento degli anni ’80 entriamo nella fase dell’ispirazione. Il Leader, dotato di empatia e carisma, è guida per il gruppo, influenza moralmente e ispira la nuova generazione all’innovazione. Con il tempo vengono richiamate all’attenzione la questione morale e l’etica, dentro un filone che si ricongiunge ai giorni nostri, dove il compito del Leader si rifà ai principi di lontane e affascinanti filosofie orientali: qualcuno che coltiva la propria identità, riscoprendo soprattutto i limiti della personale natura umana.

 Da debolezza a potenziale

Il concetto di Leader che cambia avvia un processo di modifica anche nella Leadership con una rinnovata concezione. Partendo dalle parole di Socrate, “Conosci te stesso”, si abbatte la barriera che finora ha diviso l’uomo professionale dall’uomo privato, mostrando le debolezze come potenziale su cui investire.

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Parliamo allora di Leadership in senso evolutivo, quando si rompe lo schema verticale a cui siamo abituati nella gerarchia aziendale e troviamo nel nuovo Leader una figura capace di mettere sé stesso e i collaboratori sullo stesso piano.

Attraverso un clima di cooperazione e trasparenza, egli restitusice voce ad ogni membro rendendolo capace di esprimere il suo potenziale e creando contesti di discussione aperta che favoriscono un migliore ascolto reciproco e una presa di responsabilità di ogni membro del Team.

Questa grande capacità di mettersi in gioco, favorisce la creatività, la voglia di fare, l’ottimismo, l’orientamento all’azione, contribuendo alla crescita dell’autostima di ogni singola persona.

Il Leader non è più dunque una figura temuta, ma una sorta di bussola capace di orientare gli altri verso un coinvolgimento più attivo, partecipando con la sua presenza nelle attività e restituendo feedback utili al buon proseguimento del lavoro. Si snelliscono così i processi e i tempi diventano più produttivi, il clima sereno permette apprendimento e si accorcia la distanza fra problemi e decisioni, in un costante flusso di energia propositiva.

Questa nuova modalità di lavoro diventa vincente quando garantisce una leadership diffusa che include tutti i collaboratori, anche i meno esperti, nella valorizzazione del capitale umano aziendale e raggiunge il suo apice nella gestione dell’errore.

Qui sbagliare è permesso, l’errore è accolto come dimensione di dialogo per costruire nuove competenze, alimentando le relazioni di sostegno interne e riducendo la paura al cambiamento, dentro un gioco di equilibri e non più di forza.

È questa l’essenza della Leadership Evolutiva.

La Leadership Evolutiva come nuovo modello

Il desiderio oggi è quello di vedere dentro i nostri contesti aziendali più Leadership Evolutiva come modello di lavoro pratico, che si rivela l’idea più vicina alla naturale evoluzione della nostra vita.

Un richiamo alla responsabilità non più improntata al dovere, ma alla volontà di accompagnare i collaboratori verso l’assoluzione di compiti primari rivolti all’ autorealizzazione e la salute mentale e fisica, imprescindibili dal bisogno di sicurezza e appartenenza di cui necessitiamo tutti, anche nella sfera professionale.

La novità di questa evoluzione, forse parte proprio da qui:

La leadership non cerca più individui che si adattino all’urgenza della società, ma uomini impegnati a immaginare e scoprire nuovi scenari, per sperimentare nel contesto lavorativo, la parte più umana di ognuno di noi, indipendentemente dai ruoli, dall’ordine sociale.

Leadership Evolutiva: un’esperienza per crescere come persone e come Leader

Vorresti toccare con mano – ma soprattutto col cuore – il vero potenziale di una Leadership Evolutiva?

Allora non perderti la quinta tappa del percorso di formazione manageriale “Scuola per Equilibristi Sognatori“: un’esperienza unica ed emozionante, che saprà toccare le corde più profonde dell’animo umano e che ti permetterà di capire come è possibile evolvere sotto tutti i punti di vista, personale, lavorativo manageriale e condurre i propri collaboratori lungo lo stesso percorso di evoluzione e crescita.

A guidarci in questa esperienza ci sarà Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico: non vedente dalla nascita, negli anni ha raggiunto numerosi traguardi sportivi e ora condivide la propria storia e le proprie competenze con gli altri, mettendosi al servizio dei bambini con disabilità.

Daniele è l’emblema di come sia possibile trasformare le proprie difficoltà in opportunità e di come scoprire le potenzialità insite in ognuno di noi.

Con la sua spontaneità e il suo umorismo, ti guiderà verso una nuova prospettiva di Leadership, focalizzata sulla sperimentazione, l’ascolto e la crescita dei propri collaboratori, perchè solo così è possibile superare i propri limiti.

 

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