Quando mi hanno chiesto di scrivere un articolo per parlare della Leadership di Senso, mi sono ritrovata spiazzata: come spiegare un concetto tanto profondo e complesso ma allo stesso tempo così fondamentale per guidare le persone?

Non è semplice riuscire a trasmettere e far comprendere il concetto di Leadership di Senso: pur essendo qualcosa che ha assolutamente un risvolto concreto nel nostro agire quotidiano, esso ha a che fare con qualcosa di più intangibile, di sentito, intimo e profondo. Ha a che fare con i valori e con il significato.

Non si riferisce al cosa faccio ma piuttosto al perché lo faccio.

A quello che “muove” il fare, allo scopo ultimo dell’agire.

I valori e il significato del lavoro: molto di più che obiettivi da raggiungere

I valori e il “senso” nel proprio lavoro non vanno confusi con gli obiettivi: questi ultimi infatti una volta raggiunti si esauriscono e si riparte con nuovi obiettivi, mentre valori e senso si riferiscono all’ “andare verso”, alla direzione e alla spinta motivazionale e quindi non si spengono al raggiungimento di un traguardo o di un risultato.

Se questo tema ti interessa, leggi anche: “Cambia il mondo, cambiano i valori”

E non sono da confondere nemmeno con il fare carriera o l’avere successo. È indubbiamente vero che il lavoro è per l’essere umano un modo per garantirsi la sopravvivenza, ma esso riveste un ruolo talmente fondamentale nel nostro esistere, che non può esaurirsi nell’essere un mero mezzo di sostentamento o di raggiungimento di una posizione.

Quante volte succede che persone con il lavoro “perfetto”, stabile e sicuro, con un’ottima retribuzione, un buon ambiente e prospettive di carriera arrivano a non sopportarlo più e ad essere profondamente infelici?

Questo ci dice che non bastano le condizioni oggettive a donarci benessere e soddisfazione nello svolgimento della nostra professione. Ma che c’è altro.

E questo altro è dato dal sentire, dal dare ascolto ai propri valori e a ciò che restituisce un significato profondo per ciò che si fa.

In assenza di questo il rischio è quello di “esaurirsi” ad un certo punto, di perdere ciò che costantemente ci dà una direzione, una motivazione interna che vada oltre il solo risultato e il successo professionale.

La spiritualità sul lavoro, oltre la religione

In questi termini possiamo riflettere su come la spiritualità e il lavoro non siano in realtà mondi così così distanti, se per spiritualità non ci riferiamo tanto alla religione ma piuttosto alla ricerca di sé e dentro di sé di ciò che per noi è importante e ci guida nella quotidianità.

La spiritualità può essere infatti definita come “la ricerca di uno scopo, di un significato, dell’integrità interiore, della connessione con altri e infine come la trascendenza (King, 1997).

E se tale ricerca è fondamentale per l’esistenza di ognuno come individuo lo è ancora di più e in termini più ampi quando si ricopre un ruolo di Leadership.

Anche le studiose Kinjerski e Skrypnek nel 2004 parlavano di spiritualità al lavoro come di uno stato che coinvolge impegno lavorativo (l’essere impegnati in un lavoro significativo, allineato ai propri valori), la connessione spirituale (il senso di unione con qualcosa più grande di sé), il senso di comunità (sentirsi legato agli altri e ad uno scopo comune), e l’esperienza mistica (stato positivo di energia e vitalità).

“Guardare da una prospettiva alta e altra se stessi, gli altri e il mondo del lavoro per essere “centrati” (N.Brescianini, A.Panitti), diventa per un leader davvero essenziale: perché per poter valorizzare e aiutare gli altri a raggiungere una centratura, occorre esserlo in prima persona.

L’intelligenza spirituale

La Leadership di senso ha bisogno allora di alcune attenzioni e competenze che hanno a che fare e derivano da un processo di ricerca, crescita e applicazione individuale orientati allo sviluppo di tali competenze anche nella propria organizzazione o nel gruppo di collaboratori.

Natale Brescianini e Alessandro Panitti, riferendosi al set di competenze della Leadership di Senso, parlano di Intelligenza Spirituale, che può essere considerata al pari di quella cognitiva ed emotiva, identificandone quattro dimensioni:

  • Il prendersi cura di bisogni, desideri, fragilità che abitano il sé e l’altro;
  • L’educare, cioè accompagnare se stesso e l’altro a tirar fuori e coltivare il meglio di sé;
  • L’agire in una logica di Bene Comune;
  • La visione, cioè avere uno sguardo alto e prospettico e ampio che consenta di guardare al futuro ri-orientando gli obiettivi e tenere alta la motivazione.

Comprendiamo pertanto che quando parliamo di spiritualità e lavoro ci riferiamo ad aspetti umani profondi, ad una visione di lavoro come di una attività quotidiana che nutre sé stessi – e non solo perché ci permette di “mangiare” ma perché ci consente di vivere pienamente – ma con lo scopo ultimo di promuovere il bene comune, quello della propria organizzazione e mantenere la rotta anche nei momenti difficili.

“Essere spirituali’ non significa “vivere d’aria e di bei pensieri” o avere un credo religioso specifico, bensì svegliarsi da tutto ciò che ti fa fluttuare inconsapevolmente nelle tue giornate e scegliere di guidare i tuoi stessi passi, decidendo la direzione e comprendendo il significato profondo di ciò che ti accade. (dal web, Isabel Colombo)

Leadership di Senso: il 26 giugno il gran finale della Scuola per Equilibristi Sognatori

La Leadership di Senso rappresenta il punto più “elevato” nel percorso di crescita personale e professionale che i nostri manager hanno vissuto alla Scuola per Equilibristi Sognatori.

Il percorso dei nostri Equilibristi Sognatori si ferma – ma solo per questo 2024! –  al Monastero Benedettino di Montefano (PU), che vedrà protagonista come formatore Padre Natale Brescianini: monaco camaldolese, dopo una formazione come Coach e un’esperienza lavorativa anche in contesto aziendale, dal 2006 ha iniziato a dedicare parte della propria vita al promuovere nelle organizzazioni il tema della spiritualità collegata al lavoro.

“Leadership di Senso” è la tappa conclusiva del percorso Scuola per Equilibristi Sognatori: un’ultima tappa di formazione, riflessione, crescita che vi regalerà la possibilità di riflettere sul senso profondo di ciò che fate ogni giorno, stimolerà le vostre domande e vi accompagnerà alla ricerca del significato, per riscoprire una nuova motivazione al lavoro e una nuova energia con cui guidare i vostri collaboratori.

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