“Abbi pazienza. 
La perplessità è l’inizio della conoscenza”

(da Le parole non dette, di Kahlil Gibran)

Nel nostro lavoro tante volte, quasi sempre, affrontiamo temi legati al cambiamento: sia quando un professionista decide di cambiare posto di lavoro, sia quando le aziende si trovano a fronteggiare cambiamenti che vengono vissuti come subiti da condizioni esterne più che voluti e decisi da un piano di progetto.
Oramai tutto si è velocizzato, non esistono più i piani strategici a sei anni (ve li ricordate?), ma un buon piano strategico si svolge nell’arco di due anni.

Cambiamenti… di ruolo, di attività e di gestione dei processi aziendali

Cosa raccontiamo alle persone? Quale è il filo narrativo per cui sosteniamo le loro paure (naturali) verso il cambiamento? Raccontiamo che andiamo verso il loro bene, verso qualcosa che porterà “benessere”, sia per l’azienda, sia per il singolo posto di lavoro. Raccontiamo? Oppure pensiamo che le persone debbano gratitudine all’azienda solo ed esclusivamente perché gli si garantisce un posto di lavoro e per cui, per quanto riguarda: comunicazione, formazione, lavoro in team, condivisione, ecc. l’Azienda non debba nulla?

E’ un tema non semplice in questo lungo periodo di crisi. Gli imprenditori chiedono persone maggiormente motivate che sappiano affrontare cambiamenti di ruolo e di attività e, molte volte, non comprendono come sia necessario qualche passo verso di loro per poter ottenere risultati sicuramente al di là delle aspettative sia in termini di profitto che di coinvolgimento nei processi di innovazione e cambiamento.

Bisogna attivare un progetto che definisca elementi di chiarezza: chiarezza della direzione da prendere e di come ciascuno ruolo professionale possa contribuire al raggiungimento dell’obiettivo. Sentendosi parte di un disegno più grande i professionisti potranno mettersi in gioco, sostenuti da piani di formazione e coinvolgimento, poter allenare la propria capacità di raggiungere nuovi obiettivi professionali e personali.
Molte volte questo significa, soprattutto per l’imprenditore, uscire fuori da vecchi schemi di valutazione della realtà e rendersi conto che quello che ha funzionato fino ad ieri, oggi può essere migliorato, per poter affrontare il futuro.

Un esempio di fattibilità: le carceri

Esempi di fattibilità di certi percorsi arrivano da grandi organizzazioni strutturate, che sembrano non dover cambiare mai: le prigioni.
Perché una prigione dovrebbe cambiare nel trattamento e punizione di chi commette crimini, a volte, anche efferati? Perché attivare il cambiamento significa diminuire i costi sociali di intervento, significa avere persone che realmente possono re integrarsi in società e portare un profitto, piuttosto che un costo al sistema sociale. Per non parlare del beneficio di non avere persone che commettono atti al di fuori del sistema di convivenza civile.

Ho partecipato ad un programma per abbassare il rischio di recidiva in autori di reati criminosi.
Il progetto è complesso: fatto di incontri settimanali in piccoli gruppi dove le persone si formano a comprendere le potenzialità soggettive di rinserimento in società, percorsi di coaching individuali: dove ciascuno si confronta con i propri limiti e le proprie paure, attività di formazione in grandi gruppi dove si attivano elementi di socializzazione che permettono di comprendere quando le differenze soggettive possano essere di valore aggiunto per tutti; infine, percorsi di sostegno a quanto si è appreso quando si lascia il carcere e si ritorna in società. Sembra troppo impegnativo? Troppo caro? Il Canada da oltre vent’anni ha inserito piani del genere all’interno del sistema governativo e, dati alla mano, il rischio di recidiva si è abbassato del 18% circa, abbassando di molto i costi sociali per il mantenimento ed adeguamento del sistema carcerario.

Le persone cambiano se si attiva un sistema metodologicamente strutturato che li sostiene e fornisce sempre una elemento di chiarificazione su cosa ci si aspetta da loro e come si pensa possano ottenerlo.
Tornando al piano Aziendale: cosa vuol dire questo? Che il cambiamento va progettato, sostenuto metodologicamente con piani di intervento adeguati che siano di sostegno e cautela alla persistenza del cambiamento stesso.

Questo permette che il progetto diventi profittevole e soddisfacente, questo crea benessere sociale ed individuale.

Solo così possiamo dire di essere autori del cambiamento del nostro sistema Azienda nella sua componente più importante, il capitale umano, e non solo subire le oscillazioni di un mercato capriccioso e volubile, vittima a volte di elementi finanziari oscuri ai più.

Un corso di formazione manageriale pensato anche per il Cambiamento

Ne parliamo da un po’: si tratta del corso di formazione manageriale SCR, ideato insieme a FederManager e RetePMI, iniziato a gennaio.
L’edizione 2019 è strutturata in singoli moduli, che possono essere acquistati insieme oppure separatamente, per crearsi un percorso personalizzato secondo esigenze e desideri, ecco perchè è ancora possibile richiedere informazioni e aderire all’iniziativa, in particolar riferimento per la data del secondo modulo.

Riepiloghiamo, quindi, il programma che ci aspetta:

  • Modulo 2: La comunicazione in azienda
    19/02/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Relatori: Dr. Even Mattioli, Dr. Mario Longavita
  • Modulo 3: La definizione dei ruoli aziendali
    19/03/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Relatori: Dr. Mario Longavita, Dr.ssa Marinella Maccarrone
  • Modulo 4: Individuare e valutare i talenti
    16/04/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Relatori: Dr.ssa Stefania Suzzi, Dr.ssa Elisa Fossi
  • Modulo 5: La gestione del cambiamento e dell’errore 
    21/05/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Relatori: Dr.ssa Marinella Maccarrone, Dr. Mario Longavita
  • Modulo 6: Valorizzare il capitale umano
    05/06/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Relatori: Dr.ssa Marinella Maccarrone, Dr. Mario Longavita
  • Modulo 7: La solitudine dell’imprenditore e del manager
    19/06/19, dalle ore 9.00 alle 16.00
    Dr.ssa Marinella Maccarrone, Dr. Even Mattioli

Per conoscere le modalità di partecipazione e fare domanda di iscrizione, inviare un’email a: 
 info@scrconsulenza.it
o, in alternativa, compilare questo form:

 

Approfondisci l’argomento: “Crescere insieme è una bella impresa”

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