Hai fatto sempre lo stesso lavoro? Come sei arrivato fino a Meloni?
Per motivi familiari, anni addietro, ho dovuto lasciare la GdO dopo una significativa esperienza fatta all’interno di società multinazionali. Il lavoro mi entusiasmava tanto, ma talmente tanto che l’ho sempre considerato un arrivederci e non un addio: sia perché desideravo completarmi e formarmi in maniera continua sia perché ero – e lo sono tutt’ora – convinto che non esista un settore così entusiasmante come quello di soddisfare i bisogni dei consumatori.
Negli anni, e pur avendo completamente cambiato settore, quasi quotidianamente ripensavo alle esperienze fatte all’interno della grande distribuzione, al misto di emozioni, fatiche e soddisfazioni che “quel mondo” era riuscito a trasmettermi: non ho mai smesso di pensare al ritorno.
Fingevo a me stesso di essere solo curioso quando leggevo gli annunci di ricerca di personale all’interno di realtà distributive, ma li leggevo con così tanta attenzione che mi immedesimavo nel ruolo.
È così che ho deciso di fare del vero e proprio scouting.
La ricerca di SCR mi ha particolarmente colpito perché conteneva tutto ciò che cercavo: un’opportunità su misura.
La distribuzione moderna, i punti vendita, il retail, le sfide, il lavoro di squadra, soddisfare un numero sempre maggiore di clienti, la fidelizzazione: quell’offerta di lavoro aveva tutti i requisiti ecco perché, pur lavorando all’estero, ho voluto tentare di “salire sul treno” delle selezioni e da oltre un anno sono approdato alla Meloni.
E quanto hanno influito i tuoi momenti di vita professionale complessi o difficili su tutto questo?
Ogni minuto, ogni secondo della mia vita professionale è stato complesso ma non difficile, le esperienze professionali maturate sono state (e tutt’ora sono) un allenamento.
Ho lavorato e vissuto per un lungo periodo anche all’estero, e così adesso posso non credere a chi sostiene che lavorare all’estero è difficile, è diverso, tutto qui.
Complessità e difficoltà sono generatori di entusiasmo, vanno cercate, affrontate per studiare la tattica e applicare la strategia per superarle, poi come per incanto entri nel vortice della positività contagiosa.
Com’è avvenuta la tua evoluzione da District Manager a Responsabile Vendite Retail?
Durante le fasi della selezione mi hanno colpito molto le frasi dell’amministratore Marco Meloni, in particolare l’affermazione
azienda e candidato devono prima scegliersi a vicenda e poi condividere il percorso.
Il ruolo di District Manager mi ha permesso di conoscere a fondo i processi aziendali, le persone con cui collaboravo e tutt’ora collaboro, i clienti, specializzarmi sulla merceologia, attingendo di tanto in tanto dalla “cassetta degli attrezzi” e portare anche il mio know-how.
Tutto sempre caratterizzato da molta umiltà e con il focus sui risultati, al target agli obiettivi quantitativi e qualitativi, che ho raggiunto con l’aiuto di tutti i colleghi. Fu in quel momento che mi venne affidata la responsabilità delle vendite dell’intera catena Retail, l’equilibrio tra risultati e la dimostrazione di saper fare squadra ha permesso tutto questo.
Quali sono stati, nel tuo percorso di crescita professionale, il ruolo della formazione e il ruolo dell’esperienza sul campo?
Senza formazione, autoformazione e lavoro “on the job” non sarei mai arrivato proprio da nessuna parte, esercito ancora oggi tutto questo e non smetterò mai di farlo.
Non puoi comprendere i bisogni dei clienti se non ci stai assieme, non puoi condividere i successi dei collaboratori se non sai che cosa fanno o che cosa sono capaci di fare.
Crescere professionalmente ti aiuta anche a vedere le attività ed i processi di lavoro da un’altra prospettiva, se poi le applichi ti rendi conto che accadono cose meravigliose.
In cosa consiste la parte più difficile del tuo lavoro? E la più divertente?
Ogni parte del mio lavoro è difficile e divertente allo stesso momento, quando lavori a stretto contatto con i clienti e con i collaboratori ci sono tante difficoltà che risolvi divertendoti; potrei fare tanti esempi e tutti concreti, anticipare i bisogni dei clienti – non è facile tra mode, trend – e fare in modo che ogni collega sia motivato a superarsi ogni giorno è complesso.
Lasceresti un consiglio a chi volesse ripercorrere le tue stesse orme?
Certamente, quello di seguire il proprio talento prima di ogni passione, è dal talento che trovi l’energia; cercare di comprendere quale è il tipo di azienda che riesce a fartelo esprimere, il talento ti aiuta anche a capire i valori dell’organizzazione per cui lavori e quando la comprendi e la condividi allora la passione fa tutto il resto.
Aggiungo, come consiglio, quello di essere concreti, a volte la sola passione ti porta fuori strada e allora o sei capace di reagire ai fallimenti oppure ascolta anche altro (il talento) oltre alla passione. Un esempio? Personalmente ho una grande ma grande passione per la fotografia ma non ho il talento e potrei acquistare anche la migliore macchina fotografica al mondo, le mie foto non saranno mai perfette, quindi ho due scelte: accettarmi per quello che sono nella fotografia o lasciar perdere.
_____________________________________________________________________
In questo articolo abbiamo parlato di Meloni Walter S.p.A
Azienda commerciale con due canali di business, attivi nel Centro Italia: Ingrosso e Retail. La Meloni Walter S.p.A. è in grado di unire l’esperienza e la professionalità di oltre 40 anni di attività alle esigenze quotidiane di business, attraverso un esteso catalogo prodotti, più di 8.000 referenze, dedicate all’igiene e cura di persona e casa e tramite un servizio logistico capace di evadere mediamente 7.500 colli al giorno con obiettivi di qualità, precisione e puntualità nella consegna, peculiarità che distinguono l’operato della Meloni. Il prezioso know how creato con la gestione di una catena di Punti Vendita, SMOLL, consente di offrire suggerimenti e consigli utili per ottimizzare la gestione dei Punti Vendita o catene di negozi.
Nessun commento