Le classifiche annuali sulle migliori aziende ci forniscono sempre una panoramica della direzione in cui sta andando il mondo del lavoro e delle strategie vincenti messe in atto dalle imprese di tutto il mondo. Se la classifica del 2020 rifletteva in che modo le aziende avevano risposto all’emergenza sanitaria, i risultati dell’indagine di Forbes di quest’anno rispecchiano come grandi realtà internazionali hanno saputo adeguarsi ad un mercato del lavoro rivoluzionato dalla pandemia.

Rileggi la classifica degli Italy’s Best Employers dello scorso anno

L’indagine, condotta da Forbes in collaborazione con la società di ricerca Statista, ha coinvolto 150.000 lavoratori full-time e part-time di multinazionali e istituzioni di 58 Paesi che hanno espresso, rispondendo ad un sondaggio online, la loro disponibilità a raccomandare i propri datori di lavoro ad amici e familiari e hanno valutato altri datori di lavoro, nei rispettivi settori, che si sono distinti sul mercato. In particolare, gli intervistati hanno assegnato voti su aspetti come immagine, impronta economica, capacità di sviluppare i talenti, parità di genere e responsabilità sociale.

Quello che è emerso è una classifica di 750 aziende provenienti da tutto il mondo che nel 2021 si sono distinte per la qualità dei loro rapporti con i collaboratori, mettendo in atto iniziative per migliorare il clima interno, il work-life balance e in generale il benessere dei propri dipendenti.

La top 10 dei migliori datori di lavoro al mondo

Le prime posizioni della classifica sono dominate dall’industria tecnologica e dell’ICT, con la triade Samsung (che si riconferma in testa per il secondo anno consecutivo), Ibm e Microsoft. Medaglia di legno invece per Amazon, che scende dal podio a causa delle recenti “accuse di discriminazione razziale e nei confronti delle donne incinte, oltre che di disuguaglianze nella retribuzione” – riporta Forbes. Questi danni reputazionali al colosso dell’e-commerce sono però stati mitigati da iniziative come i 13 Affiniti Group, associazioni di dipendenti accomunati da interessi o scopi comuni, o come l’impegno di investire 1,2 miliardi di dollari entro il 2025 per aiutare 750mila lavoratori a conseguire la laurea, iniziative che hanno permesso ad Amazon di rimanere comunque nelle prime posizioni della classifica.

Entra nella top 10, risalendo dalla dodicesima posizione, anche la multinazionale americana Dell Technologies, grazie alla piena adozione del lavoro da remoto, che ha sostituito il modello ibrido già adottato molto prima della pandemia. Questa nuova organizzazione del lavoro non ha portato solo un miglior bilanciamento tra vita privata e lavoro per i propri collaboratori, ma anche maggiore coinvolgimento e un aumento della produttività.

Scopri tutti i 750 World’s Best Employers 2021

La classifica dei World’s Best Employers 2021 ha portato ottimi risultati anche per le aziende italiane; sono infatti 24 le imprese nazionali presenti all’interno della classifica, ben nove in più rispetto alla lista dello scorso anno: andiamo a scoprirle insieme.

24 aziende italiane tra i World’s Best Employers

In testa alle aziende italiane nella classifica troviamo Ferrari, 28esima nella classifica generale che si riconferma un posto di lavoro “da sogno” – secondo l’Employer brand research pubblicata da Randstad – per motivi che riguardano il work-life balance, la retribuzione, il clima lavorativo e la reputazione del marchio. Ma l’Italia ha aumentato in generale la sua presenza nella classifica, con un totale di quattro aziende nelle prime 100 posizioni, dove lo scorso anno c’era solo Ferrari. Tra le prime 200 aziende ci sono inoltre otto realtà del nostro Paese, contro le tre del 2020; risultati, questi, che ci mostrano come anche nel panorama lavorativo italiano stiano avvenendo cambiamenti importanti, che vanno nella direzione del miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti i collaboratori.

Di seguito, tutte le aziende italiane in classifica:

  1. Ferrari (#28)
  2. De’ Longhi (#34)
  3. Terna (#55)
  4. Armani (#85)
  5. Pirelli (#118)
  6. Prada (#124)
  7. Artsana (#133)
  8. Enel (#182)
  9. Mapei (#221)
  10. Calzedonia (#233)
  11. Gruppo Tim (#238)
  12. Grimaldi group (#251)
  13. Snam (#320)
  14. Menarini group (#328)
  15. Ferrovie dello Stato italiane (#329)
  16. Alpitour (#333)
  17. Eni (#507)
  18. Max Mara fashion group (#513)
  19. Generali group (#593)
  20. Eurospin Italia (#612)
  21. A2a (#636)
  22. Leonardo (#685)
  23. Cir group (#690)
  24. Safilo group (#691)

I “segreti” dei World’s Best Employers

I risultati del sondaggio di Forbes ci confermano come i migliori datori di lavoro siano quelle imprese che meglio hanno saputo rispondere ai forti cambiamenti nel mercato del lavoro, a cui stiamo assistendo ormai da due anni a questa parte. È infatti innegabile che la pandemia stia cambiando le necessità e i desiderata di moltissimi lavoratori e sono le aziende che interpretano meglio – e prima – queste nuove esigenze ad ottenere importanti risultati in termini di benessere interno e reputazione aziendale.

Se si guardano infatti le iniziative che hanno permesso a molte realtà di entrare nella classifica o di migliorare la loro posizione, ci accorgiamo immediatamente che la maggioranza riguarda l’introduzione di politiche di smart working/flessibilità oraria o di progetti che facilitano il rapporto tra la vita lavorativa e la vita familiare e investono sulla formazione delle persone.

Scopri di più sugli effetti del lavoro agile su aziende e candidati leggendo “Smart Working, il lavoro intelligente”

Oltre alle iniziative già menzionate di Dell Technologies, che è passato da un modello ibrido alla piena adozione del lavoro da remoto, e di Amazon, che si impegna ad investire 1,2 miliardi di dollari entro il 2025 per aiutare 750mila lavoratori a conseguire la laurea, troviamo anche progetti come quello di Target, grande azienda statunitense della grande distribuzione, che sul finire dell’anno ha regalato ai propri collaboratori maggiore flessibilità oraria, 2 dollari all’ora in più per chi lavora nei giorni festivi e nei fine settimana, oltre a predisporre un piano da 200 milioni di dollari in quattro anni per permettere loro di seguire corsi universitari.

Se invece guardiamo al panorama italiano, tra le aziende virtuose menzioniamo Terna, società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica, che ha lanciato una serie di progetti innovativi sul fronte del lavoro agile: sono stati inaugurati a Roma due spazi di Smart Hub-Working per i dipendenti e sono state stipulate nuove convenzioni per i servizi legati alla mobilità sostenibile. Per migliorare inoltre il work-life balance e sostenere la natalità e l’occupazione femminile, Terna ha inoltre dato vita a “MiniWatt”, il nuovo asilo aziendale realizzato presso la sede centrale dell’azienda, che ospita fino a 23 bambini dai 6 ai 36 mesi.

Questi risultati ci confermano ancora una volta come il mondo del lavoro stia andando in una direzione molto precisa: se in anni precedenti, la sicurezza del lavoro e le condizioni retributive potevano essere i driver che maggiormente guidavano le persone nella scelta delle aziende, ora le imprese devono distinguersi e “vincere” la competizione per i talenti non solo per le loro migliori condizioni di lavoro ma anche, e soprattutto, di vita.

 

 

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