Ci sono certi giorni durante il lungo inverno quando fa freddo o peggio ancora quando tutto è immancabilmente e perennemente grigio in cui mi ritrovo a fantasticare. Nelle mie fantasie non ci sono isole tropicali e mare cristallino ma la sensazione dell’erba fresca sotto i piedi nudi, le lucciole, un bicchier di vino al mare e qualche volta un panorama di collina mentre mangi un piatto di tagliatelle di fronte alla sera che avanza. Sono semplici flashback dell’estate in Romagna. Sono momenti di relax che per tutto l’anno desidero e che poi mi faccio sfuggire così, tra una stanchezza indolente che mi frena nella ricerca di momenti all’aperto dopo il lavoro e la sensazione che uscire di casa significhi perpetrare questa stanchezza il giorno dopo quando invece occorre essere produttivi. E intanto è già luglio.
Mi vanto della fortuna di vivere in una terra che offre ristoro per molti mesi all’anno, molto più di altre e poi, in realtà me la racconto. Aspetto le due settimane di ferie ad Agosto per rilassarmi veramente tanto quanto i milanesi che prendo in giro quando vedo incolonnati sulla A14. Le ore serali, libere dal lavoro, sono momenti in cui troppo spesso penso già al giorno dopo e dove non è possibile staccare perché il tempo è troppo poco.
Ho bisogno di più tempo tutto assieme per rilassarmi veramente, sgonfiare tutto e ed entrare in una dimensione realmente sintonica con me stessa, col mondo, con l’ambiente.
E intanto, nell’attesa di questa concentrazione di tempo, sciupo pillole di equilibrio.
Ci rifletto e ormai se penso alla parola ferie mi cresce l’ansia.
Aspettative alte, attesa interminabile e subito dopo paura di iniziare a sentire che stanno finendo, sensazione di vivere fuori dalla realtà quotidiana in un concentrato di felicità un po’ fittizio che pianifico e organizzo come dentro un parco a tema. Credo che parte della stanchezza che mi coglie a luglio sia determinata dal fatto che si avvicinano le ferie di agosto.
Possibile che il pensiero delle ferie mi faccia sentire più stanca?
Mi sono imposta un nuovo pensiero: accanto alla parola ferie ci metto: la siesta!
La siesta è un breve momento di riposo, non la intendo come “sonno” ma come momento di totale immersione nell’irrazionale che calma il cuore e la mente. E’ una predisposizione d’animo che non necessita di preparazione, di attesa e di pianificazione e non genera aspettative e quindi paure di delusione perché è troppo breve per diventare straordinaria e troppo frequente per generare nostalgia. Oggi non ha funzionato? Domani ci potrò sempre riprovare.
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