From seeds to smiles.

Questo è il motto di Advice&Consulting, giovane azienda che fornisce un servizio di assistenza e consulenza agli imprenditori agricoli dell’area CIS, con l’obiettivo di ottimizzare il processo produttivo e la qualità del prodotto coltivato.
Per A&C tutto parte dai semi di piante e alberi da frutto, che vengono selezionati al fine di ottenere varietà più produttive e resistenti, ma non si limita a questo. L’azienda unisce al servizio di consulenza in ambito agronomico anche l’assistenza nella scelta e nella fornitura di soluzioni tecnologiche utili alla conservazione e alla lavorazione dei prodotti frutticoli, avvalendosi di partnership con importanti aziende italiane che operano nella produzione di macchinari e impianti.
Questo configura l’azienda come una delle prime a fornire ai suoi clienti un servizio completo, chiavi in mano, che unisce la competenza di professionisti specializzati alle più moderne soluzioni tecnologiche, seguendo da vicino l’imprenditore lungo tutto il processo di analisi e di coltivazione della frutta.

Grazie alla forte componente innovativa che la caratterizza, l’azienda sta crescendo rapidamente, tanto da rendere necessario un ampliamento del team commerciale per riuscire a gestire un maggior numero di clienti. Si è quindi rivolta ad SCR per attivare un percorso selettivo per un Export Manager che andrà a seguire il mercato di Paesi a lingua russa.

In occasione della partenza del percorso selettivo, abbiamo chiesto ad Alexandra Caminschi, fondatrice dell’azienda, e Paolo Bonato, Responsabile Commerciale, di rispondere a qualche domanda sul progetto e sugli obiettivi futuri di Advice&Consulting.

Advice&Consulting è la prima azienda in Italia a fornire un servizio completo a supporto dei produttori di frutta nell’Est Europa: come è nata questa idea?

Paolo: Advice&Consulting nasce da una profonda analisi del settore frutticolo nei paesi ex-urss e un confronto con la realtà italiana, oggi più sviluppata e considerata il leader dal punto di vista tecnologico.

Il nostro desiderio è stato quello di esportare il Made in Italy e il know how del settore in tutte queste zone dove abbiamo rilevato  una forte esigenza e l’interesse a raggiungere la autosufficienza produttiva in un periodo molto breve,

il tutto collegato alla situazione macro-politica attuale.

Made in Italy: perché?

Alexandra: Made in Italy in quanto la qualità, l’innovazione e l’affidabilità delle aziende italiane è ineguagliabile. Da anni l’Italia ha investito nel settore frutticolo, con ricerche e studi relativi alle innovazioni varietali collegate al miglioramento genetico, all’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza della manodopera ecc. Siamo sicuri che il know how italiano sia il migliore al mondo per questo specifico settore.

Cosa significa affidarsi ad Advice&Consulting?

P.: Affidarsi al Advice&Consulting significa trovare il partner che oltre alla fornitura delle tecnologie innovative dà anche la consulenza e il supporto necessario per la corretta gestione e manutenzione delle stesse. Advice&Consulting vuol essere garanzia di un risultato di successo dell’investimento.

Quali sono le caratteristiche peculiari del mercato nei Paesi a lingua russa?

A.: Questi mercati hanno varie esigenze, accanto a quelle tecnologiche e informative, anche una necessità di un rapporto di fiducia quasi più personale che professionale, questo richiede molto impegno e energia ma quando si raggiunge il risultato dà anche molte soddisfazioni.

Quali “numeri” servono per inserirsi con successo in questo mercato?

P.: Le spese di posizionamento sul mercato sono altissime, in termini di viaggi e marketing, di conseguenza anche i “numeri” per sostenerle devono esseri alti, parliamo di cifre con oltre 6 zeri a seguito…

Quali sono gli obiettivi dell’azienda per il futuro?

P.: Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento per questo settore nei paesi in cui operiamo, principalmente Russia, Uzbekistan, Kazakistan, Moldavia, Armenia e Kirghizistan; in termini economici il nostro obiettivo è crescere sempre.

Insieme ad SCR avete avviato un percorso selettivo per una figura da inserire nell’area commerciale: da dove deriva la necessità di ampliare il team?

A.: Seguire le trattative dei nostri progetti richiede una persona appassionata, carismatica, paziente e focalizzata sull’obiettivo. Nei 3 anni di attività abbiamo posizionato l’azienda a livelli alti e le richieste di progetto che ci arrivano sono molte, chiaramente servono più persone per seguirle. Questo ci ha portato alla ricerca di nuove figure che siano in grado di affrontare una nuova sfida e raggiungere soddisfazioni sia per la squadra che per se stessi.

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